Primo Piano
Con il decreto in vigore da domani resta l’obbligo di mascherine
Con il decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che entrerà in vigore da domani resta, almeno fino al 31 luglio, l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi chiusi e dove non è possibile garantire il distanziamento.
La curva epidemica del possibile contagio non consente allentamenti. La scelta fatta con il decreto del presidente del Consiglio Conte è stringere sulle misure che per gli scienziati hanno consentito nelle ultime settimane di contenere la diffusione del coronavirus: l’uso delle mascherine e il distanziamento. Nei colloqui con i governatori il titolare degli Affari regionali Francesco Boccia ha chiesto di non discostarsi dalla linea di prudenza che si basa sui tre ‘pilastri’ divenuti un’abitudine per i cittadini: mascherina, un metro di spazio tra le persone, igiene frequente delle mani.
L’appello che Speranza farà in Parlamento sarà rivolto ai giovani e a chi si accalca sulle spiagge o nei quartieri della movida: “Se continueremo a rispettare le regole di base riusciremo a non vanificare quanto fatto finora. Sono sacrifici minori ma sono i più importanti”. Spesso le persone portano la mascherina sotto il mento o all’orecchio. Nel nuovo provvedimento sarà ribadito che per entrare negli uffici pubblici, nei negozi e nei centri commerciali, deve essere indossata correttamente. L’obbligo continuerà a valere anche al ristorante quando ci si alza per andare alla cassa o al bagno, negli ambulatori pubblici o privati, sugli autobus, nei centri estetici, al cinema, in metropolitana, nei musei, quando si entra dal parrucchiere, in palestra, nelle strutture sanitarie, nei teatri e sui treni.
Gli addetti alle vendite nei negozi, i ristoratori e i camerieri, non potranno togliere mai la mascherina. In caso di ricevimenti è obbligatoria per chi gestisce il catering. Gli ospiti potranno toglierla ma solo se a distanza di sicurezza dagli altri. Il personale degli uffici pubblici non potrà toglierla, così come quello sanitario. Le Regioni hanno eliminato l’imposizione quando si sta all’aperto. Per ora tutte tranne la Lombardia. Questo non significa che all’esterno si potrà stare senza. Resta l’obbligo di tenere la mascherina se non si può garantire lo spazio di un metro tra le persone. È proprio questo il motivo che ha spinto il governo a posticipare il via libera a discoteche al chiuso, eventi pubblici, fiere e sagre.
Oggi il comitato tecnico scientifico dovrà dare il proprio parere ma sembra scontato che almeno per altre due settimane resterà in vigore il divieto. In caso contrario la scelta di delegare ai governatori delle Regioni la decisione nasce proprio dall’impossibilità di muoversi seguendo l’andamento della curva epidemiologica diversa in tutta Italia. Sulle spiagge, di fronte ai locali pubblici, nei luoghi della movida, saranno intensificati i controlli. Verifiche e accertamenti anche negli uffici pubblici e soprattutto in bar, palestre, ristoranti e in tutti i punti di ritrovo. Chi non sarà in regola rischia la multa e per i gestori potrà scattare il ritiro della licenza o la chiusura temporanea del locale.
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