Primo Piano
GOVERNO Via libera al Decreto Semplificazioni
Il Governo ha approvato il Decreto Semplificazioni con la formula “salvo intese”. Praticamente l’Esecutivo si riserva di modificare il testo prima di sottoporlo al Parlamento, che poi potrà emendarlo.
Oltre al Decreto Semplificazioni via libera del governo anche all’assestamento di bilancio, al rendiconto dello Stato e al Piano nazionale delle riforme (Pnr). Quest’ultimo contiene le linee guida dell’azione di governo nei prossimi anni. E infine andrà inserito nella nota di aggiornamento al Def, da spedire a Bruxelles entro settembre. Il decreto semplificazioni è composto da circa 50 articoli distribuiti su un centinaio di pagine. Un articolato complesso che ha diviso la maggioranza al punto che su molte questioni non si è trovata la quadra. Diverse fonti di governo assicurano che la maggior parte dei problemi è risolta e che il ‘salvo intese’ riguarda pochi aspetti “tecnici e non politici”.
Nessun problema per le norme sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi e sul sostegno all’economia verde. Più complessa, invece, la modifica dei reati di danno erariale e abuso d’ufficio. Italia Viva ha messo a verbale la propria riserva. In sostanza, oggi commette abuso d’ufficio chi si procuri un vantaggio violando “norme di legge o di regolamento” mentre con la modifica sarà punibile solo chi violerà “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità”.
Il decreto semplificazioni, inoltre, non contiene l’elenco delle 40-50 grandi opere considerate prioritarie da sbloccare e che saranno affidate a dei commissari. È il tanto discusso “modello Genova”, applicato per la ricostruzione dell’ex ponte Morandi, che non contempla bandi di gara. Prevede però la possibilità per commissari e stazioni appaltanti di agire in deroga al Codice degli Appalti e a tutte le norme per far fronte agli effetti negativi dell’emergenza coronavirus.. Ad eccezione delle norme penali, antimafia e sulla sicurezza sul lavoro. Da questo le perplessità di Pd e Leu. Alla fine sembra però che l’intesa si sia trovata visto che la lista rientra nel piano “Italia Veloce” del ministero delle infrastrutture. Il vice ministro al Mef, Misiani, ha spiegato che il provvedimento sblocca le opere minori con l’obiettivo di rendere subito possibile la spesa. In pratica il 70% dei cantieri realizzati dai Comuni.
ROMA – DURO COLPO AL CLAN SENESE
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