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RECENSIONE FILM Patch Adams a cura di Tommaso Bucciarelli

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RECENSIONE FILM Patch Adams a cura di Tommaso Bucciarelli

RECENSIONE FILM Patch Adams – Il nostro esperto di cinema, Tommaso Bucciarelli ha deciso di recensire la commedia biografica

RECENSIONE FILM Patch Adams – Sentendomi malato di infelicità, ho cercato sul web il medico che avrebbe potuto curare questa malattia diffusa nelle strade e negli ospedali, e vagando su Netflix mi è spuntato il convenientissimo Patch Adams.

Patch Adams è una commedia biografica ma anche drammatica americana del 1998, film di 115 minuti sotto la regia di Tom Shadyac con per protagonista Robin Williams (Patch Adams) ed altri attori tra i quali Monica Potter (Carin Fisher) e Daniel London (Truman Shiff).

In un pullman, Patch Adams sta viaggiando, e si sente la sua voce che racconta quello che sta vivendo. Riflette sulla casa, quella dove vogliamo tornare sempre tutti.

Subito dopo lo vedi internarsi autonomamente al manicomio, a causa di un tentativo di suicidio che ha compiuto, ed una volta all’interno, viene indirizzato in una camera a due, dove trova un altro malato che rimane da giorni sul letto. A breve il compagno di stanza inizia ad urlare, e Patch rimane stupito dal fatto che lui creda abbia fatto entrare i terribili scoiattoli.

Nella prima visita che gli fanno, parla al dottore del padre che è morto quando lui era un bambino, ma vedendo che lo psichiatra non lo sta ascoltando, parla di assurdità delle quali il dottore non si accorge, poiché a Patch piace giocare.

Viene poi stupito da un altro malato, un signore distinto che chiede a chiunque quante dita sta mostrando, e quelle che espone sono quattro, ma quando gli rispondono quel numero, lui dice sono tutti pazzi, ed un infermiere gli dice che quel signore è un ricchissimo uomo innovatore di tante cose, ma si è voluto internare per guarire.

Alla prima riunione di gruppo, con quel medico di quella individuale che è con i malati, e Patch cerca di far sorriderli tutti con la sua ironia sullo stato clinico di un catatonico col braccio perennemente alzato, e tutti si divertono.

La sera raggiunge il malato ricco nella sua stanza, e prova chiedergli perché dice che non siano quattro quelle dita che sono alzate, ma per un gesto che gentile che Patch gli fa senza neanche pensarci, il signore glielo spiega.

Patch la notte gioca col suo compagno di stanza ed il giorno dopo prende una decisione: vuole uscire e studiare per diventare dottore per aiutare i pazienti sia con metodi scientifici, che con la sua simpatia, usando i loro sorrisi come medicinale. Ma gli studi non partono bene.

Quando l’ho visto, per me era la prima volta, ed questo è tra i pochi film nei quali c’è Robin Williams, ma che non avevo mai assaporato. Lui è uno degli attori che mi emozionano di più, tra i miei grandissimi.

Molte sono state le critiche a questo film, e tutte nonostante il successo che ebbe al botteghino. Molti tra gli esperti e i recensori di maggior fama, hanno screditato la base della trama e l’interpretazione di Williams, parlando di un tentativo vergognoso di far uscire le lacrime false agli spettatori.

L’ho visto che ero giù, avevo il morale a terra, e cercavo sorrisi, ma gli stessi si inondavano di lacrime dal sapore amaro, e quest’opera m’ha sottolineato che l’ironia, la voglia di rallegrare ed il talento nelle questioni sociali, possono dare quella spinta utile alla ricerca del benessere, fisico e morale.

Se già t’è capitato di leggermi, sai che cerco e adoro video che abbiano larghe parti introspettive, che mi facciano studiare i personaggi per capire quello che vivono o che hanno vissuto, cosicché possa farne esperienza per accrescere il mio respiro, continuando a farne dono a chi sente di non averne più.

Il sorriso è l’arma più potente che esista.

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello,  su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.

Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.

Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.

Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.

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