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ROMA Operazione “New Joint”: perquisizioni e arresti

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ROMA Operazione “New Joint”: perquisizioni e arresti

ROMA Denunce, fermi e perquisizioni nell’ambito dell’operazione “New Joint” portata avanti dalla Polizia di Stato del Commissariato Prati.

ROMA Nei primi giorni di luglio gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Prati hanno dato esecuzione e 3 ordinanze di Collocamento in Comunità emesse dal GIP per il Tribunale dei Minorenni. Inoltre, il 14 luglio scorso hanno eseguito anche 9 decreti di perquisizione locale emessi dal Tribunale Ordinario e Tribunale dei Minorenni a seguito delle quali sono state denunciate altrettante persone. L’attività di indagine, denominata “Operazione New Joint”, è partita a dicembre scorso. Le investigazioni, avviate al fine di contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti di vario genere e psicotrope, hanno consentito di individuare un vero e proprio sodalizio criminale, composto anche da giovani minori di 18 anni. Essi, con l’utilizzo di ricette false precompilate, anche con nomi di fantasia, acquistavano farmaci del tipo stupefacente poi ceduti anche tra gli stessi minori.

LE INDAGINI

Le indagini hanno rivelato uno scenario angoscioso e preoccupante, diffuso tra i giovanissimi, in gran parte anche adolescenti, dediti all’assunzione soprattutto di ossicodone e metadone diluito in acqua o altre bevande, mescolato con morfina e codeina al fine di procurarsi l’effetto drogante denominato “New Joint”. Il fenomeno è diffusissimo anche sui social network. I ragazzi vengono influenzati anche da alcune correnti musicali che propongono idoli negativi e dissacranti, che, mostrando bottiglie contenenti  liquidi colorati (c.d. “lean”) invitano i giovanissimi a bere, a provare appunto questo “nuovo sballo”, come nel recente episodio di cronaca che ha visto la morte di due giovanissimi di Terni di soli 15 e 16 anni.

COMPLICITA’ DI MAGGIORENNI

La difficoltà di reperimento dei farmaci di tale tipo, notoriamente non cedibili senza ricetta, è stata superata da un’abile strategia criminale, che ha visto la collaborazione e la partecipazione attiva anche di soggetti maggiorenni. Il sodalizio  era composto anche da soggetti che materialmente falsificavano le ricette mediche apponendovi timbri falsi e nomi di medici immaginari. Ancora, altre ricette in bianco venivano persino reperite in ambito familiare all’oscuro dei genitori, esercitanti la professione sanitaria. Altri si occupavano delle spedizioni all’estero di tali farmaci. Le indagini hanno consentito inoltre di effettuare una vera e propria “decodifica” dei metodi di comunicazione dei giovanissimi.

LO SLANG

Le conversazioni riguardavano indicazioni sull’utilizzo del medicinale “DEPALGOS”. I giovani lo chiamano “PERK”, termine in voga, come evidenziato proprio dai trapper, con tanto di indicazioni posologiche sulla composizione delle bevande “da sballo”. Oggi si è sviluppata una nuova “dipendenza” dagli effetti provocati mediante l’assunzione di medicinali derivati da molecole di natura oppiacea. Questo tipo di farmaci, se assunti in determinate maniere, provoca immediati effetti stupefacenti dichiarati da alcuni studi recenti addirittura più forti dell’eroina stessa. Il gruppo criminale è risultato composto da elementi con una spiccata inclinazione al compimento di varie attività delittuose.

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Roma, cadavere sul tetto a Monteverde: forse era un ladro di appartamenti

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Roma, cadavere sul tetto a Monteverde: forse era un ladro di appartamenti

(Adnkronos) – Potrebbe essere un ladro di appartamenti l’uomo, trovato senza vita ieri pomeriggio sul tetto di un’autorimessa, all’interno di un’area condominiale di via Giovanni Cadolini, in zona Monteverde Vecchio a Roma. A segnalare il cadavere era stato un residente di un palazzo vicino che affacciandosi aveva notato il corpo che presentava lesioni compatibili con una caduta dall’alto e segni di decomposizione.  

Escluso da chi indaga il suicidio, mentre si ipotizza che l’uomo potrebbe essere caduto nel tentativo di arrampicarsi. Mentre vanno avanti le indagini dei carabinieri, risposte sulle cause della morte sono attese dall’autopsia disposta dalla procura di Roma. 

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West Nile, altri due morti nel Lazio e 8 nuovi casi

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West Nile, altri due morti nel Lazio e 8 nuovi casi

(Adnkronos) – Due nuove vittime per il virus West Nile nel Lazio. Si tratta di un uomo di 84 anni, residente a Latina, morto il 10 agosto all’ospedale Santa Maria Goretti. Il paziente era affetto da leucemia linfatica e in seguito ad accertamenti post-decesso è stata confermata la positività al virus. L’altra vittima è una donna di 87 anni di Cassino con pluripatologie, arrivata in pronto soccorso il 17 agosto e deceduta ieri sera. Salgono così a 12 i decessi per il virus West Nile nella Regione. 

I numeri della Regione 

Nel Lazio le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dello Spallanzani – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, rispetto all’aggiornamento dello scorso 18 agosto, hanno certificato 8 nuovi casi (dei quali 2 casi con sindrome neurologica e 5 casi con febbre da West Nile Virus ed un donatore asintomatico individuato grazie alle attività di screening del Centro regionale sangue, a dimostrazione della sicurezza garantita dal sistema trasfusionale regionale). I nuovi casi sono stati rilevati a Cassino nel frusinate e a Latina, Gaeta e Norma. Con gli ultimi accertamenti, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione al virus West Nile salgono a 182. 

Le aree coinvolte 

Nel dettaglio, i casi suddivisi per il territorio di probabile esposizione: 160 casi nella Asl di Latina; 11 casi nella Asl Roma 6; 6 casi nella Asl di Frosinone; un caso nella Asl Roma 3; 3 casi fuori regione, due nella provincia di Caserta e uno in provincia di Isernia; uno in corso di definizione. Dei 182 casi di positività da virus West nile: 41 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari; 34 persone sono state dimesse; 91 pazienti sono in buone condizioni presso il proprio domicilio; 4 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva; 12 decessi. 

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