Procede il processo per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso la notte del 26 luglio 2019. In aula Andrea Varriale che afferma: “Ci qualificammo mostrando i distintivi”.
Varriale, il collega che si trovava con la vittima al momento dell’omicidio, continua: “Gli abbiamo mostrato i distintivi. Alla vista dei due ragazzi abbiamo attraversato la strada e gli siamo andati incontro. Poi abbiamo tirato fuori il tesserino e ci siamo qualificati dicendo ‘carabinieri. Eravamo a circa 3-4 metri. Riposti i tesserini ci siamo avvicinati per essere a mani libere. Dopo averli individuati, ci siamo qualificati e avvicinati. La decisione di non portare l’arma è una mia responsabilità. Nel turno precedente in zona Termini portavamo la pistola perché la riteniamo una zona pericolosa. Sulle armi c’è una circolare interna che prevede che la pistola vada portata addosso e non in borselli”.
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