A fine mese il voto per l’autorizzazione a procedere contro Salvini

A fine mese il voto per l’autorizzazione a procedere contro il leader della Lega Matteo Salvini.

Il voto in Senato per l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini sul caso Open Arms ci sarà il 30 luglio 2020. Il 26 maggio la Giunta per le immunità aveva votato per non mandare a processo il leghista. Il Tribunale dei ministri di Palermo invece vorrebbe indagarlo con l’accusa di sequestro di persona. 13 i componenti che votarono a favore e 7 contro la relazione del Presidente Gasparri. Italia Viva invece avevano optato per non prendere parte alla votazione. Ad esprimersi in modo contrario i cinque senatori della Lega, i quattro di Forza Italia, Alberto Balboni di Fratelli d’Italia, Meinhard Durnwalder delle Autonomie e l’ex grillino Mario Giarrusso. In senso positivo Anna Rossomando del Partito Democratico, Pietro Grasso di Leu, Gregorio de Falco del Misto e quattro membri del Movimento 5 Stelle. Il Senato aveva tempo fino alla fine di giugno per esprimersi definitivamente e scegliere se concedere alla magistratura l’avvio delle indagini.

L’emiciclo dovrà quindi pronunciare il verdetto confermando o bocciando la proposta avanzata dalla Giunta. Per la conferma necessitano 161 voti, la maggioranza assoluta dell’Assemblea. In caso contrario si considererà respinta. Il caso avvenne quando Salvini ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno. Nell’estate del 2019 aveva bloccato 150 migranti al largo delle coste italiane in attesa che gli stati europei concordassero la ridistribuzione. Ma ciò gli è valso l’accusa di sequestro aggravato di persona. È la terza accusa del genere per il senatore leghista. La prima per il caso Diciotti ma, essendo ancora al governo, il Senato respinse la richiesta di autorizzazione a procedere. La seconda per la Gregoretti in cui Palazzo Madama si pronunciò in modo opposto mandandolo a processo. La prima udienza, fissata per luglio, è slittata a ottobre 2020 per via del coronavirus.

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