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CORONAVIRUS Tamponi ai turisti: è scontro fra Lazio e Sardegna
CORONAVIRUS Il Lazio teme i contagi di ritorno dalla Sardegna.
A denunciare la situazione è Alessio D’Amato. L’assessore alla Sanità del Lazio lancia un appello “affinché la Regione Sardegna possa fare i test agli imbarchi per evitare il propagarsi del contagio da coronavirus a bordo di navi e traghetti. Dati che sarebbero complicati da rintracciare successivamente”. Il riferimento è alla rotta Olbia-Civitavecchia. Anche il presidente della Regione e leader del Pd, Nicola Zingaretti, scrive in una nota: “Il Ministero della Salute e la Regione Sardegna devono predisporre controlli con tampone agli imbarchi dei traghetti”.
A sostegno della richiesta cita i dati secondo cui “i positivi asintomatici agli sbarchi sono moltissimi. Ma coloro che vengono contagiati in viaggio non è possibile intercettarli allo sbarco perché il contagio si manifesta solo dopo alcuni giorni”. A dargli ragione c’è il caso di Bracciano dove dodici ragazzi di ritorno dalla movida di Porto Rotondo sono risultati positivi. D’Amato rincara la dose: “Ci aspettiamo un notevole incremento dei casi legato ai rientri soprattutto dalla Sardegna. Ribadisco la necessità di fare i test rapidi agli imbarchi”. I dati sul contagio nella regione sono preoccupanti: record di casi dall’inizio dell’epidemia con 215 (ma zero decessi), di cui il 61% sono di rientro. Dall’isola però replicano.
L’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu risponde per le rime: “Forse sarebbe il caso che facessero loro i tamponi agli imbarchi da Civitavecchia per la Sardegna e non il contrario. La nostra isola era pulita. Ricordo anche all’onorevole Zingaretti che i ragazzi romani che sono ritornati positivi nel Lazio non si sono infettati in Sardegna ma probabilmente prima di arrivare qui si sono girati mezza Europa in posti a rischio. Sono loro che hanno portato nell’isola in virus e non il contrario. Quando noi avevamo chiesto di fare quest’operazione ci hanno presi in giro. A cominciare dai ‘compagni’ di Zingaretti a illustri e autorevoli esponenti del governo. Adesso che, invece, lo propongo loro pensano sia una genialata”.
A questo punto D’Amato decide di cercare una mediazione: “La reciprocità è la migliore tutela per i turisti. Test rapidi antigenici, quelli validati dallo Spallanzani che stiamo utilizzando negli aeroporti romani e che danno una risposta in 30 minuti, agli imbarchi da e per la Sardegna sono tecnicamente la soluzione più efficace per garantire che positivi asintomatici non viaggino in maniera promiscua sulle navi. Nessuna polemica con la Sardegna ma solo una collaborazione per la tutela della salute pubblica e per garantire la sicurezza della stagione turistica che è ancora lunga”.
IL MINISTRO DI MAIO VUOLE RIDURRE GLI STIPENDI AI POLITICI
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