La notte di San Lorenzo: centinaia di persone pronte ad alzare gli occhi al cielo per esprimere un desiderio durante l’avvistamento di una stella cadente.
Per la notte di San Lorenzo in molti si sono già attrezzati con binocoli e telescopi. Anche se per gli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche il nostro occhio resta un ottimo strumento per osservare quello che è lo sciame meteorico delle Perseidi. Come spiega Alessandro Farini del Cnr per apprezzare le stelle cadenti bisogna appostarsi in un luogo buio. In modo che la nostra visione notturna possa abituarsi all’assenza di luce e catturare ogni bagliore proveniente dal firmamento. Farini consiglia: “Aspettare un po’ di tempo perché nel nostro occhio ci sono due tipi di fotorecettori. I coni per vedere i dettagli quando c’è molta luce. I bastoncelli per quando c’è poca luce. Ma hanno bisogno di tempo per entrare in funzione”. I bastoncelli si trovano ai bordi del nostro bulbo oculare e sono molto sensibili agli oggetti in movimento: “Per questo spesso vediamo le stelle cadenti non al centro del nostro occhio ma sul bordo”. San Lorenzo può essere anche una buona occasione per testare la nostra capacità visiva: “Guardate l’Orsa maggiore, guardate la seconda stella del timone. Se riuscite a vedere distintamente che è una stella doppia avete dieci decimi. La vostra visione è normale”.
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