Cinema
RECENSIONE FILM I Gemelli a cura di Tommaso Bucciarelli
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RECENSIONE FILM I Gemelli – Un film di qualche anno fa che ha come protagonisti due grandi attori. Questo è il film scelto dal nostro Tommaso Bucciarelli per la recensione
RECENSIONE FILM I Gemelli – Spesso mi capita di tornare a vedere dei film già visti e rivisti, ed in alcune occasioni noto che ciò che pensai quando lo vidi la prima volta, non mi fa rivivere le stesse sensazioni, emozioni, trasporto, cioè due cose uguali, cambiano, cosa non vera per I Gemelli.
Twins, ( in italiano gemelli), è un film del 1988 prodotto da Ivan Reitman che ne cura anche la regia, ed è una commedia americana di 105 minuti con due attori che ne fanno da protagonisti: Arnold Schwarzenegger (Julius Benedict) e Danny De Vito (Vincent Benedict). Generò un immenso valore commerciale, ed i due, che si posero per il 20% dei profitti, ricevettero il più grande compenso della loro carriera sino ad oggi.
Siamo in una clinica, e mentre si vedono atti medici, c’è una voce che ci racconta che ha già informato il trentacinquenne Julius che è una persona nata da un esperimento che voleva realizzare un uomo fisicamente, mentalmente e spiritualmente perfetto, quindi oltre alla madre lui ha sei padri geneticamente adatti alla sua procreazione, ed aveva sempre saputo che Mary Ann, la madre, era morta mentre lo dava alla luce, ma non gli avevano detto che oltre a lui era nato un fratello gemello.
Si ritorna a quel presente, e c’è il maestro di Julius che gli aggiunge quest’ultimo particolare, informandolo che il gemello venne mandato in un orfanotrofio di Los Angeles, mentre lui era stato tenuto sull’isola in quei 35 anni.
Julius, contrariamente a quel che pensava il maestro, parte alla ricerca di quel fratello, convinto che sia identico a lui, per fisico, intelletto e spiritualità.
Si vedono due sorelle che puliscono un locale nel quale lavorano come cameriere, ed entra un poco di buono alla ricerca di Vincent, ma viene da loro nascosto, perché con una è innamorata del basso, scaltro, con pochi capelli e con vita spesso illegale gemello di Julius.
Un film che prima di iniziare a vederlo, te ne chiedi il perché. Sarà una di quelle commedie sciocchine per perdere il tempo? Ebbene, escludendo il richiamo alla morale dei diversi a cui piace cambiare e all’affetto per la propria famiglia, il tutto incorniciato da un’ottima prova di due grandi e conosciutissimi attori, lo è.
Ma Schwarzenegger da il via per la prima volta all’interpretazione fuori del un suo abituale, portandolo alla fase comica, essendo un uomo che sa tante cose e fisicamente senza limiti, se non quelli impostigli dalla società che non conosce.
De Vito è la versione del popolo che cerca di fuggire da quella società evidenziandola, ma fuggendo dalle leggi che la compongono. Effettua l’essere, con il ché bislacco, e il non essere. Si rivela l’asso comico interpretando il chi sa, ma realmente anche no.
Modificarsi cercando di crescere in maniera pulita, anche prendendo le cose sporche, poiché si procede e si avanza dopo gli errori commessi.
In questo film il fisico perfetto, e quello imperfetto, si gemellano riempiendo il tuo volto di sorrisi.
Una sfida ricca di ironia che ti consiglio di intraprendere.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”
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Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
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