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Cronaca

ROMA TBM Pusher sequestrati e violentati: un arresto

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ROMA TBM Pusher sequestrati e violentati: un arresto

ROMA TBM Pusher sequestrati e violentati: un arresto.

ROMA TBM Pusher sequestrati e violentati. Al termine di una difficile ricerca, gli uomini della PS li hanno ritrovati all’interno di un garage abbandonato, in zona Valle Fiorita. Erano legati a una sedia con del cellophane e presentavano sofferenze e lividi sul volto. Si tratta di una coppia di giovani originari del Viterbese, che da qualche tempo collaborava con una banda di spacciatori operante in una delle piazze di Tor Bella Monaca. Fin dall’inizio del sodalizio, però, mancati introiti e disparità nella gestione droga/soldi avevano causato problemi con i grossisti. Ne erano nati diversi dissidi, culminati nei giorni scorsi in una vera e propria violenza: i due pusher sono stati infatti sequestrati e rinchiusi nel garage. Ad avere la peggio l’uomo, picchiato più volte dagli aguzzini, che riprendevano inoltre le sevizie con il cellulare. Approfittando di una distrazione di uno dei carcerieri, la ragazza è però riuscita a ‘evadere’ e a chiamare il 112. Gli agenti del commissariato Casilino, insieme ai colleghi della Squadra Mobile e del Reparto Volanti, si sono così messi sulle sue tracce, riuscendo alla fine a individuare e liberare l’uomo. Gli stessi poliziotti hanno poi notato un ragazzo, con precedenti per spaccio nella zona, che si nascondeva tra la vegetazione: intuendo che fosse coinvolto nella vicenda, lo hanno immediatamente bloccato. S.M.M.A, 21enne egiziano, come si è appurato dalle indagini, aveva effettivamente partecipato al rapimento e filmato le violenze sull’uomo. Il video lo aveva poi mostrato alla donna, avvertendola che le sarebbe capitata la stessa cosa se ‘sgarrava’. Il telefono con il filmato è stato sequestrato a S.M.M.A, fermato e condotto a Regina Coeli. Gli uomini del commissariato Casilino proseguono ora le indagini per risalire anche agli altri membri della banda.

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

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Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)

Lo Scontro Fatale

Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.

Il Tassista e i Test

Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.

Le Indagini della Polizia

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

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Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra

La storia della vittima

Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.

Le indagini sul chirurgo

Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.

Le conseguenze per le pazienti

Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.

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