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Cronaca

Ruba in chiesa e scappa con l’auto del parroco: fuga da film finisce a San Pietro

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Ruba in chiesa e scappa con l’auto del parroco: fuga da film finisce a San Pietro

Entra in chiesa, ruba i soldi dell’offertorio e scappa con l’auto del parroco: fermato dai Carabinieri.

Si è conclusa lungo via Gregorio VII, in zona San Pietro, la rocambolesca fuga in auto del 40enne romano che aveva sottratto dei soldi dall’offertorio della chiesa di Santa Maria Stella Maris di Fiumicino, preso le chiavi dell’auto del parroco e anche alcuni suoi oggetti personali. Da Fiumicino l’uomo è fuggito verso Roma con la macchina. Sfortunatamente per lui, il viaggio è finito alcune ore dopo, quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma lo hanno fermato e denunciato a piede libero con le accuse di ricettazione e danneggiamento. I militari stavano effettuando dei controlli alla circolazione stradale su via Gregorio VII quando hanno fermato l’uomo alla guida della piccola utilitaria. L’accertamento ai terminali ha permesso ai militari di scoprire che il mezzo che stavano controllando era stato rubato poche ore prima ad un parroco che aveva appena denunciato il furto presso la caserma dei Carabinieri di Fiumicino. Il 40enne è stato quindi fermato e portato in caserma. A seguito della successiva perquisizione personale, i militari hanno rinvenuto nelle tasche anche la somma di 65 euro, che aveva sottratto dall’offertorio, ed anche alcuni effetti personali del prelato. Tutto il materiale rinvenuto è stato poi restituito al parroco, che è potuto così tornare a Fiumicino con la propria vettura.

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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