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Lazio, sciopero della scuola nazionale: proteste dei genitori per i due giorni di chiusura

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Lazio, sciopero della scuola nazionale: proteste dei genitori per i due giorni di chiusura

In arrivo due giornate impegnative per la città di Roma, con lo sciopero della scuola nazionale indetto dai Sindacati e quello dei mezzi di trasporto

Non c’è pace per gli studenti della Capitale. Al caos del rientro nelle aule scolastiche, dovuto alla mancanza di arredi anti-Covid e di gran parte del personale docente si sommano ora due giornate di probabile chiusura. C’è infatti la possibilità che il 24 e il 25 settembre molti docenti e parte del personale scolastico decidano di aderire allo sciopero nazionale della scuola indetto per queste due date.

I sindacati fautori dell’iniziativa

Sono l’Usb, l’Unicobas e Cub i sindacati coinvolti nell’iniziativa. I motivi dello sciopero sono molteplici: in primo luogo la necessità di mettere in sicurezza gli istituti scolastici, specie in questa delicata fase post pandemia. E poi la richiesta di stabilizzazione attraverso un concorso di 150mila precari con tre anni di servizio, quella rivolta agli insegnanti sostegno, oltre all’assunzione di almeno 50mila collaboratori scolastici. Le date fanno immediatamente seguito alle giornate dedicate al Referendum, i cui seggi verranno ospitati da veri plessi scolastici della capitale. La situazione promette di essere particolarmente disagevole poiché per il 25 settembre è stato indetto dalla sigla sindacale Usb anche uno sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici. Coinvolte le reti Atac, Roma Tpl e Cotralb, che si fermeranno dalle 10 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Esasperata la reazione dei genitori e dei presidi, che si trovano loro malgrado in una situazione difficile da gestire, con i figli di nuovo a casa i primi e l’incertezza del corretto svolgimento delle lezioni per i secondi.

Le manifestazioni del 25 e del 26 settembre

Mentre gli insegnanti protesteranno il 25 davanti al MIUR in viale Trastevere, è prevista per il giorno dopo, sabato 26 settembre, una manifestazione nazionale del Comitato “Priorità alla scuola”. Tema centrale di questa seconda protesta sarà la necessità di restituire dignità e sicurezza alla scuola e ai docenti, visto il ruolo basilare che l’istruzione ricopre nella formazione degli individui.

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La lettera di una psicologa contro i medici abortisti: ”Che fine ha fatto il giuramento di Ippocrate?”

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La lettera di una psicologa contro i medici abortisti: ”Che fine ha fatto il giuramento di Ippocrate?”

Dopo la decisione della regione Sicilia -assumere solo medici abortisti nelle strutture ospedaliere-, una dott.ssa ci ha scritto una lettera importante e toccante. È giusto dare diritto di replica anche a chi la pensa diversamente: crediamo che il confronto, anche tra visioni profondamente diverse, sia segno di una società viva e civile.

 

Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di replicare alla notizia relativa all’assunzione di
medici non obiettori in Sicilia.
Come gioire della scelta della regione Sicilia di voler assumere
esclusivamente medici non obbiettori per garantire  ai Siciliani  di
abortire con buona pace delle coscienze. Che fine  ha fatto il
giuramento  di Ippocrate  che impone ai medici atti e procedure
rispettose dell’uomo e della vita? Come può un medico che ha la missione
di soccorrere chi è in pericolo di vita e nella triste sofferenza
svuotare il grembo di una donna della vita stessa di cui  lei e
portatrice? Ho conosciuto un medico che ha praticato aborti  piangere
calde lacrime per quello che aveva visto e fatto!
Nessun medico secondo il mio parere è felice di praticare l’aborto , è
moralmente e deontologicamente contrario a tutto ciò che lo ha portato a
scegliere questa professione . Sono fermamente convinta che l’aborto
segna nel profondo della propria anima non solo la donna che lo subisce
ma anche i sanitari che lo praticano e favoriscono: medici ,infermieri,
psicologi, assistenti sociali e magistrati che autorizzano le minorenni
che lo richiedono. Non è una questione di essere credenti o non
credenti, è una questione morale!
Nessun uomo e nessuna donna di buon senso può concepire la soppressione
di una vita  e il feto è una VITA!
Mi auguro soltanto che con la grande carenza di ginecologi di cui soffre
il nostro sistema sanitario , non se ne trovi neanche uno disposto a
barattare la propria coscienza per trenta sporchi denari.

 

 

 

Il giuramento di Ippocrate non è stato tradito, anzi, viene onorato nel momento in cui un medico rispetta l’autonomia della paziente, la accompagna nella sofferenza e la cura anche quando la sua scelta è difficile da condividere. Curare non significa sempre salvare ogni vita, ma prendersi cura di chi esiste, soffre e chiede aiuto.

Il punto non è se l’aborto sia giusto o sbagliato, il punto è: chi deve decidere? Uno Stato laico non può imporre a tutti la visione morale di alcuni, anche se rispettabilissima, ma può invece garantire che ogni cittadino, medico o paziente, abbia la libertà di agire secondo legge.

L’aborto lascia un segno, ma anche la non concessione di un aborto lo lascia, e talvolta è una cicatrice più dolorosa, perché imposta da altri.

 

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Municipio I Roma, al via i centri estivi ricreativi inclusivi

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Municipio I Roma, al via i centri estivi ricreativi inclusivi

Il Municipio Roma I Centro annuncia l’avvio ufficiale dei Crei, i centri estivi ricreativi inclusivi grazie a un’azione sinergica tra l’assessorato alla Cultura, Politiche Educative, Giovanili e Sport, guidato da Giulia Silvia Ghia, e l’assessorato alle Politiche Sociali, affidato a Claudia Santoloce. Un progetto pensato per garantire diritti e inclusione durante i mesi estivi. Nato dalla collaborazione tra istituzioni municipali, associazioni gestrici dei centri estivi, individuate dalle scuole tramite delibera dei Consigli d’Istituto, e le cooperative impegnate nell’assistenza alla disabilità.

Per sostenere in maniera concreta la gestione dei Crei, sono state predisposte linee guida municipali che uniformano criteri, supportano l’organizzazione e garantiscono una programmazione educativa accessibile. Tra le novità, viene introdotto anche il meccanismo della quota sospesa, un sistema di raccolta fondi solidale che permette di contribuire ai costi assicurando così la piena accessibilità a tutti i bambini e le bambine indipendentemente dalla condizione economica o personale. Oltre ai fondi derivanti dalla Legge 285/97 e dai trasferimenti statali, il Municipio I ha stanziato ulteriori risorse dal proprio bilancio per rafforzare l’iniziativa e coprire in modo capillare le esigenze dei territori e delle famiglie. Un impegno corale, quello del Municipio Roma I Centro, che riconferma l’importanza di una rete educativa di prossimità, capace di rispondere alle sfide sociali del presente con strumenti innovativi e solidali.

“Siamo orgogliosi come Municipio – spiega la Presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi – di lavorare ogni giorno per la piena inclusione di tutti i bambini e le bambine del nostro territorio”. Per l’assessore Ghia invece, “con i Crei vogliamo trasformare l’estate in un’occasione di crescita, gioco e relazione per tutti i bambini e le bambine del nostro territorio. Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: nessun escluso, mai. E questo è possibile solo con un lavoro condiviso tra scuola, istituzioni e terzo settore”. Infine, per l’assessore Santoloce, “accogliere davvero tutti significa costruire un servizio che non si fermi ai buoni propositi, ma si misuri con i bisogni reali delle famiglie. Con questo progetto garantiamo un’estate piena di opportunità educative, sociali e inclusive, supportando i genitori anche nei mesi più complessi”.

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