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La ministra Azzolina: “La temperatura si misura a casa”
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: “La temperatura si misura a casa per evitare che se ci fossero studenti sintomatici possano prendere gli autobus e diventare fonte di contagio per i compagni”.
La ministra Azzolina: “La temperatura si misura a casa. La scuola non è un posto magico, fatato, con rischio zero. Per questo ci siamo preparati per avere un protocollo e delle regole che dicessero alle scuole che cosa si fa in caso di contagio in classe”. Sul caso di contagio all’istituto Marymount di Roma: “Quanto accaduto costituisce la prova che i protocolli stanno funzionando. Non c’è una scuola in quarantena ma solo nove persone perché sono stati fatti i controlli. L’intera scuola continua a lavorare. Quei nove andranno in didattica a distanza. I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto. Le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso. Tutti i paesi europei stanno facendo così. Avere più di 55 anni non significa essere fragile. Bisogna avere patologie pregresse di un certo rilievo. L’equazione che è stata fatta è scorretta. I numeri che si erano letti, 300.000 docenti, non corrispondono al vero. C’è una procedura per stabilire se un lavoratore è fragile e se deve essere sottoposto a sorveglianza speciale. Sono circolate alcune inesattezze”.
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