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Cronaca

Sgombero Ultras Lazio – Il gruppo M5S non ha bocciato la mozione del PD

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Sgombero Ultras Lazio – Il gruppo M5S non ha bocciato la mozione del PD

Pubblichiamo la richiesta di rettifica inviata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle del settimo Municipio Roy Andrea Guido, in riferimento alla notizia dello sgombero degli Ultras Lazio.

“Il gruppo M5S non ha bocciato (come erroneamente scritto nell’articolo) la mozione del Partito Democratico bensì ha espresso un voto di astensione, in ragione della debolezza e scarsa efficacia dell’atto portato in Aula, sebbene attinente, esso, ad un proposito da noi ritenuto condivisibile. Tale specifica, che potrebbe sembrare un mero formalismo, assume importanza rilevante in considerazione della delicatezza della questione.”

Il problema della competenza

“Inoltre – prosegue il comunicato – ci preme sottolineare che la competenza sugli sgomberi non rientra tra quelle in capo al Municipio, pur essendo i locali all’interno dei confini municipali, ma coinvolge diversi altri attori. Da qui nasce la necessità per la Presidenza e la Giunta municipale di confidare in un
forte e incisivo sostegno politico da parte del Consiglio che una mozione non ha. A tal proposito, come si potrà evincere dalla videoregistrazione della seduta, aggiungiamo che il Gruppo del Movimento 5 Stelle ha preso impegno formale nella stesura di una risoluzione di analogo indirizzo nella sede della Commissione competente, confidando nella partecipazione di tutte le forze politiche, delle forze dell’ordine e del Tavolo Inter-istituzionale sull’antifascismo costituito di recente proprio dall’Amministrazione 5 Stelle del nostro Municipio. La invitiamo dunque a procedere, ai sensi dell’art.8 legge 47/48, con la rettifica del citato articolo, riportandolo nella giusta collocazione dei fatti e dei contenuti propri della seduta di Consiglio del 17 settembre scorso, così come chiarito nel presente comunicato.”

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

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Cronaca

Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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