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Cronaca

Vergogna al Torrino – bottiglie e piatti in testa ad anziani per rapinarli

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Vergogna al Torrino – bottiglie e piatti in testa ad anziani per rapinarli

Vergognoso quanto accaduto nel quartiere Torrino: un giovane romano è accusato di aver rapinato due anziani con modalità a dir poco deplorevoli.

Non bastano solo i reati per vergognarsi della propria condatta ma anche le modalità contano: Bottiglie e piatti rotti in testa ai poveri anziani malcapitati. Per questo motivo oggi, un 26enne romano incensurato, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di aver compiuto due rapine aggravate ai danni di due anziani, avvenute entrambe nel corso dell’estate appena trascorsa.
I fatti sono avvenuti nel quadrante sud della città, al Torrino zona residenziale e tranquilla al punto tale da incoraggiare il balordo a commettere questi reati indegni. I fatti si sono verificati a distanza di poco più di un mese l’uno dall’altro. Grazie all’indagine dei Carabinieri della Stazione di Torrino Nord, il gip ha potuto emettere un’ordinanza che dispone l’arresto ai domiciliari per il ragazzo.

I fatti


I fatti in particolare si riferiscono allo scorso quattro agosto quando una donna di 75 anni mentre transitava in via Deserto del Gobi, è stata colpita con una bottiglia di vetro, prima alle spalle e poi con altri due colpi alla testa, tali da mandare in frantumi la bottiglia. Approfittando dello stordimento della vittima, l’aggressore gli ha rubato la borsa con dentro un cellulare e 100 euro.
Poi ancora non contento, il balordo il 7 settembre sempre nella stessa zona, ha aggredito e tentato di rapinare un uomo di 69 anni: avvicinatosi alle spalle, lo ha colpito in testa con un piatto di porcellana tirato fuori dallo zaino, che per la violenza dell’urto è andato in frantumi. Il rapinatore ha poi frugato nelle tasche dei pantaloni della vittima senza però trovare nulla. L’identificazione del rapinatore è avvenuta grazie all’attivita’ dei Carabinieri della Stazione di Torrino Nord e alla collaborazione dei cittadini del quartiere che hanno fornito notizie utili per lo sviluppo delle indagini, scambiandosi informazioni su social.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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