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Cronaca

Scandalo a Villa Glori – bambini terrorizzati da un maniaco

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Scandalo a Villa Glori – bambini terrorizzati da un maniaco

Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Villa Glori, giunti in pochi istanti sul luogo della segnalazione, non hanno perso tempo nel portar via l’uomo, ancora con i pantaloni abbassati mostrando il proprio organo genitale, dalla vista dei bambini e dai genitori lì presenti, scossi da quanto stava accadendo, assicurandolo subito nell’auto di servizio. E prima di accompagnarlo nell’ufficio di polizia,  diretto da Anna Galdieri, i poliziotti, hanno ascoltato le testimonianze delle persone presenti, corredate da riprese video effettuate tramite smartphone e successivamente consegnate alle forze di Polizia in sede di denuncia. L’uomo, successivamente identificato per R.R., 35enne afgano, poco prima, verso le 18.00, presso i giardini pubblici della via Flaminia, nelle vicinanze di un’area giochi per bambini, si era calato i pantaloni ed aveva iniziato a masturbarsi. Ed in questo “stato” si è poi avvicinato ai bambini – numerosissimi, assieme ai genitori, in quel momento –  cercando di attirare la loro attenzione e pronunciando frasi incomprensibili. Accompagnato dagli agenti in commissariato, durante le indagini si è appurato che R.R., già conosciuto alle forze dell’ordine, oltre ad annoverare molteplici alias, è risultato avere a suo carico un ordine di carcerazione dovendo espiare una pena di oltre 2 anni. L’uomo è stato infine arrestato per atti osceni aggravati e corruzione di minorenne.

Cronaca

Assoluzione per Minenna, ex direttore delle Dogane accusato di abuso di ufficio

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Assoluzione per Minenna, ex direttore delle Dogane accusato di abuso di ufficio

Era stato denunciato dall’allora direttore della Segreteria del vicepresidente della stessa Agenzia, Andrea Canali. L’indagine si è sviluppata attorno a un’inchiesta che ha messo in luce presunti comportamenti scorretti e irregolarità all’interno dell’agenzia. Gli approfondimenti hanno portato a interrogatori e verifiche su vari aspetti della gestione e delle pratiche lavorative.

Accuse e reazioni
Le accuse mosse hanno causato un notevole scalpore, suscitando reazioni sia all’interno che all’esterno dell’Agenzia. Sono emerse divergenze di opinioni sui metodi utilizzati e sull’operato della dirigenza, portando a un clima di incertezza e tensione.

Situazione attuale
Attualmente, l’Agenzia continua a operare mentre proseguono le verifiche su quanto emerso. Le istituzioni competenti stanno seguendo attentamente il corso degli eventi, in attesa di chiarimenti ufficiali da parte dei coinvolti.

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Cronaca

Dubbio sulla veridicità della storia e assenza di prove per l’indumento

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Dubbio sulla veridicità della storia e assenza di prove per l’indumento

Sabato sera a Frascati, un adolescente di 16 anni è stato accoltellato in un tragico episodio legato a una discussione su una felpa del valore di sessanta euro. Giacomo, il fratello, ha raccontato l’accaduto chiedendo: «Mio fratello sarebbe stato accoltellato per una felpa da sessanta euro?», sottolineando l’assurdità della situazione.

Frascati, il fratello del 16enne accoltellato: «È mite e studioso. Non sappiamo se si salverà»

Giacomo ha descritto Matteo come un ragazzo mite e studioso, e ha riferito che il fratello non indossava da tempo felpe nuove, preferendo un giubbotto rosso regalo dei genitori. Ha chiarito che non esisteva la necessità di denaro maggiore per una felpa, esprimendo incredulità sul fatto che il fratello stesse rischiando la vita per un episodio così banale.

«Una pazzia»

Matteo non aveva mai parlato con Giacomo di cifre elevate legate a vestiti e non era coinvolto in attività illecite. Giacomo ha citato l’assenza di droghe nella vita del fratello, dicendo: «Sarebbe allucinante credere davvero a questo, mio fratello rischia di morire per una felpa? Non è possibile». Attualmente, il 14enne che ha colpito Matteo è in custodia e si trova presso una struttura minorile.

Le ricerche

Le forze dell’ordine hanno rinvenuto l’arma utilizzata, un coltello da cucina, non lontano dal luogo della colluttazione. Gli investigatori non hanno trovato elementi che possano sostenere il movente collegato all’acquisto della felpa, mentre i cellulari dei due ragazzi sono stati sequestrati per ulteriori indagini. I vicini descrivono il 14enne come un ragazzo educato e rispettabile, sorpresi dalla gravità dell’evento.

Le indagini sono attualmente aperte, in attesa dell’interrogatorio di convalida. La comunità cerca di capire come un simile dramma possa essere accaduto.

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