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Roma – Il comunicato del Blocco Studentesco sul blitz dell’Augusto

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Roma – Il comunicato del Blocco Studentesco sul blitz dell’Augusto

Ecco il comunicato del Blocco Studentesco (movimento di destra) dopo l’iniziativa al Liceo Augusto di Roma.

“Leggiamo in queste ore le accuse più disparate che il mondo della sinistra antifascista, da Rete degli Studenti Medi ad Anpi, hanno mosso contro il nostro movimento reo, a quanto pare, di lesa maestà verso le norme anti-covid. “Ci lusingano le accuse di eversione – inizia la nota del Blocco Studentesco Roma – ma vorremmo ricordare alle zelanti forze antifasciste, sempre pronte alla delazione e alla denuncia, che in Italia il volantinaggio non è illegale. Volantini che oltre a non rappresentare, come è stato scritto dal comunicato Anpi, “istigazione a delinquere” perché riportanti semplici seppur ironici punti di domanda non sono imputabili di nessun tipo di violenza”.
“Anpi & Co. – continua la nota – ha tutto l’interesse, soprattutto economico, di mantenere in piedi l’attuale Governo ed aiutarlo a mantenere il più tempo possibile le redini dell’Italia: infatti, solo pochi giorni fa, i cari partigiani d’Italia hanno rinnovato il protocollo d’intesa con il MIUR che gli garantisce, oltre ad una visibilità politica inaudita all’interno delle scuole, una cospicua dose di soldi nel suo portafoglio. Fortunatamente c’è l’Anpi ad insegnare la Costituzione italiana nelle scuole, vi immaginate se non ci fosse? Avremmo governi non eletti, taglio dei parlamentari, restrizione delle libertà individuali, censura mediatica, lavoro non tutelato, economia speculativa, istruzione sotto gli standard… ah no, un momento, questa è proprio l’Italia del 2020, ed ogni chiacchiera di questi buffoni è solo fumo negli occhi”.
“Rivendichiamo con forza – conclude la nota del Blocco Studentesco Roma – l’azione di stamane e rivendichiamo con ancora più forza le ragioni che l’hanno resa necessaria: non accettiamo la trasformazione delle scuole in gulag sovietici in cui gli studenti devono avere paura anche di parlare. Soprattutto, non vogliamo che questo clima da prigione, questa repressione inaudita e i controlli da far invidia ai migliori penitenziari, diventino la normalità quotidiana degli studenti romani. Se questa è la Scuola di Azzolina e Conte, quella per cui fanno il tifo gli antifascisti di ogni risma, la nostra azione è un dovere”.

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