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Coronavirus

Coronavirus, al vaglio l’ipotesi del coprifuoco alle 22

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Il Governo discute su possibili nuovi contenimenti per scongiurare un secondo lockdown. Conte: “Chiudere tutto sarebbe troppo dannoso, proprio adesso che l’economia mostra segni di ripresa

Il premier Conte è contrario a una nuova chiusura generale. “Chiudere tutto sarebbe troppo dannoso, proprio adesso che l’economia mostra segni di ripresa“, ha affermato. Il premier ha inoltre scartato l’ipotesi di un “mini-lockdown” di due settimane: “Una cosa che non esiste. Dobbiamo aspettare due o tre settimane per capire gli effetti delle misure attuali, dalla reintroduzione della mascherina all’aperto al limite di sei persone in casa“, ha detto. Al vaglio però l’ipotesi di imporre il  coprifuoco per locali e ristoranti alle 22, in modo da frenare la movida e gli assembramenti.

I rischi economici per i ristoratori

Entro domani, quando si riunirà il Cdm, un nuovo provvedimento potrebbe forse imporre a bar e ristoranti di chiudere alle 22, multando chi non rispetta le regole. Secondo la  Fiepet-Confersercenti, se il Governo decidesse di farlo per i ristoranti a Roma ci sarebbe un calo di circa 28 milioni di euro a settimana, fino al 30 novembre. I preoccupanti dati sono stata espressi in una nota emessa da Claudio Pica, vicepresidente nazionale della Fiepet-Confesercenti e presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio.  L’ipotesi della chiusura anticipata sarebbe quindi secondo Pica “una scelta da scongiurare, e su questo abbiamo chiesto al Comune di Roma e alla Regione Lazio di aprire tavoli istituzionali per discuterne con il mondo associativo e trovare una soluzione. Altrimenti, sarà uno tsunami sociale, un dramma senza precedenti per la Capitale con gravissime ricadute economiche,  piccole e medie imprese falliranno, e migliaia di disoccupati. Gli esercenti chiedono risposte, così non c’è futuro“.

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