Coronavirus
COVID LAZIO Contagi, trend più che raddoppiato da agosto
COVID LAZIO Contagi, trend più che raddoppiato da agosto.
COVID LAZIO CONTAGI – La pandemia si è spostata. Le regioni del Mezzogiorno hanno infatti visto passare i propri casi dai 16.491 di fine luglio ai 38.139 attuali. Un incremento, sul totale nazionale, di ben 5 punti percentuali, dal 6,6% all’11,7%. In controtendenza invece la Lombardia, scesa dal 39 al 33,2%. Dato importante anche quello del Lazio, passato dal 3,5 al 5,4% dei casi italiani: dagli 8647 accumulati fino a luglio, la nostra regione è schizzata a 17.509. Ma in generale a preoccupare è tutto il Sud: in Campania, ad esempio, i positivi sono triplicati negli ultimi due mesi (da 4.999 a 14.337). Stesso discorso per la Sardegna (da 1.404 a 4.229), mentre più del doppio se ne registrano in Basilicata (da 452 a 920) e Sicilia (da 3.288 a 7.681). Bis sfiorato invece in Calabria (da 1.266 a 2.063) e Puglia (da 4.611 a 8.234). Dati insomma allarmanti quelli elaborati dall’Unsic, tramite il proprio ufficio comunicazione.
“Il Covid ha ripreso a correre – spiega il presidente del sindacato, Domenico Mamone – Il numero dei contagiati cresce da ormai nove settimane. Lo spostamento geografico è la novità più evidente: prima dell’estate, infatti, l’infezione era concentrata prevalentemente a Settentrione, con quasi la metà dei casi in Lombardia. Oggi invece preoccupa l’evoluzione nel Meridione, la cui condizione ospedaliera non è tra l’altro assimilabile a quella lombarda o veneta. L’attendismo è deleterio: bisogna mettere subito in campo delle proposte, perchè le previsioni non sono allettanti“.
A preoccupare, secondo Mamone, è soprattutto la crescita dei numeri nelle scuole: “In Francia le scuole sono state aperte due settimane prima di noi. Secondo la Santè Publique, i cluster negli istituti sono stati 285 su 899, il 32% del totale. Un dato emblematico per un paese con 17mila contagi. Da noi invece il Ministero ha appena iniziato a fare un censimento. Al momento, il dato più significativo è quello del Lazio, con 336 contagiati in 296 plessi. Proiettando il dato a livello nazionale, saremmo a non meno di 3mila casi, con 55mila docenti e studenti in quarantena“.
Il presidente però non auspica un nuovo lockdown, funesto per l’economia e per il suo difficile equilibrio con la tutela della salute pubblica. Propone invece interventi per rafforzare la digitalizzazione, soprattutto al Sud, e il contenimento di spostamenti e contatti diretti. “Preservare maggiormente studenti, professori e personale ausiliario – conclude – tutelerebbe maggiormente genitori e nonni a causa dei possibili contagi familiari, prima modalità d’infezione“.
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