Coronavirus
Ipotesi lockdown, il direttore sanitario dello Spallanzani: “Basta terrorizzare i cittadini, il Paese non ha bisogno di stress”
Francesco Vaia su Facebook si è espresso contro il nuovo lockdown. Con una riflessione sui giovani: “Alla mancanza di futuro che non siamo stati in grado di garantire, adesso aggiungiamo la paura oscura e medievale di periodi di segregazione. Siamo sicuri che questa sia la strada giusta? Io non credo“.
Francesco Vaia, Direttore Sanitario dello Spallanzani, si pronuncia a sfavore di un nuovo possibile lockdown. E lo fa sulla sua paginaFacebook. Questo il testo del post da lui pubblicato sul suo account: “In queste ore si paventano scenari gravi. Ribadisco che il Paese non ha bisogno di stress e di minacciati provvedimenti che rischiano di creare sequele psicologiche gravi sulle persone più fragili e sui giovani, che invece dovremmo preservare. Poveri giovani, alla mancanza di futuro che non siamo stati in grado di garantire, adesso aggiungiamo la paura oscura e medievale di periodi di segregazione. Siamo sicuri che questa sia la strada giusta? Io non credo. Abbiamo bisogno di credere in noi stessi, protagonisti importanti con i nostri comportamenti corretti della sconfitta del virus. Questo lo spirito giusto. Abbiamo bisogno di buon senso, di tanto buon senso”, ha sottolineato Vaia sul social.
Le proposte di Francesco Vaia per rallentare il dilagare dei contagi
Il Direttore Sanitario propone poi alcune possibili soluzioni per rallentare la diffusione del virus. “E se invece di chiudere aprissimo sulle 24 ore ad esempio tutti gli esercizi commerciali, la grande distribuzione, magari a Natale per consentire un afflusso più ordinato e spalmato sulle 24 ore?», ha suggerito. E se organizzassimo gli ingressi negli uffici, nelle fabbriche o nelle scuole, su più turni di modo da alleggerire in questa fase i trasporti? Sono solo alcune delle idee. Certo la politica deve trovare le soluzioni, ma noi dobbiamo ribadire, con forza che meritiamo di avere tutto aperto. Ma che questo dipende solo da noi!”, ha concluso.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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