Attualità
Fassino a processo nell’inchiesta sul Salone del Libro
Piero Fassino rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla vecchia gestione del Salone del Libro di Torino.
L’ex sindaco di Torino Piero Fassino è tra le persone rinviate a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella vecchia gestione del Salone del Libro di Torino, la più grande manifestazione dell’editoria italiana. Al termine dell’udienza preliminare, tra le persone rinviate a giudizio figura anche l’ex assessore regionale alla Cultura Parigi. L’accusa ipotizzata per Fassino è di turbativa d’asta. Il processo si aprirà il 17 maggio 2021.
Attenzione a Jonathan Galindo, il fenomeno social che porta i ragazzi all’autolesionismo
Attualità
Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.
Un giovane di 17 anni è stato accoltellato a Roma, con le indagini in corso sull’incidente avvenuto a piazza Testaccio. L’aggressore è stato descritto come un coetaneo esterno al centro di formazione professionale frequentato dalla vittima. Secondo un testimone, la lite sarebbe iniziata a scuola e si sarebbe poi trasferita in piazza, culminando con l’aggressione. Attualmente il ragazzo ferito si trova ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita presso l’ospedale San Camillo. La madre della vittima chiede giustizia e si concentra sugli elementi esistenti, evitando di aggiungere nuovi dettagli.
Attualità
Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.
Il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ribadito il rifiuto dei sindaci alla realizzazione di depositi per scorie nucleari nella Tuscia durante una riunione. La Sogin, società incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato potenziali siti in 14 comuni della zona, ma i primi cittadini si oppongono attivamente a questa possibilità. Romoli ha annunciato la costituzione di un team di esperti per dimostrare l’inadeguatezza dei terreni e la sismicità della zona. La difesa della Tuscia è considerata una responsabilità condivisa e nove comuni hanno già espresso un parere negativo sull’ipotesi dei depositi.
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