Attualità
Misure urgenti per proteggere i malati di cuore. L’appello dei cardiologi
La seconda ondata del virus blocca la cardiologia e tiene sotto scacco il cuore degli italiani. L’appello degli esperti del settore
Nella scorsa primavera la paura del contagio ha dimezzato i ricoveri per infarto e triplicato la mortalità. Oggi i ricoveri ospedalieri di emergenza sono tornati a livelli di normalità ma la sospensione degli ambulatori cardiologici, dei reparti e delle UTIC, rischia di avere conseguenze ancora più catastrofiche e di vanificare gli straordinari progressi della cardiologia che negli ultimi due decadi hanno allungato la vita di 5 anni. È questo l’appello della Società italiana di cardiologia lanciato dal suo presidente Ciro Indolfi. Durante la prima ondata della pandemia, i ricoveri ospedalieri di emergenza per infarti e ictus si sono dimezzati per paura del contagio, molte persone sono morte a casa o sono sopravvissute con danni gravi al cuore e al cervello, perché gli eventi cardiovascolari gravi sono ‘tempo-dipendenti’ – dichiara Ciro Indolfi, Presidente SIC e Ordinario di Cardiologia Università Magna Graecia di Catanzaro – La Società Italiana di Cardiologia è stata la prima al mondo a dimostrare durante la pandemia la riduzione di oltre il 50% dei ricoveri cardiologici, accompagnata da un aumento di tre volte della mortalità ospedaliera, dati poi confermati nelle altre nazioni europee e negli Stati Uniti. Oggi i ricoveri ospedalieri di emergenza sono tornati a livelli di normalità, con una modesta flessione per un ritorno, ancora lieve, della paura del contagio. Ma in alcune Regioni, soprattutto al Sud, gli ambulatori cardiologici sono stati chiusi e i reparti di cardiologia svuotati perché è in aumento il numero del personale sanitario contagiato Covid o perchè molti reparti cardiologici sono stati convertiti a reparti Covid-19. In questo scenario, se i numeri dei contagiati aumenteranno ulteriormente, è prevedibile un impatto della pandemia sulle malattie cardiovascolari ancora maggiore rispetto allo scorso marzo. Infatti, il rinvio di visite, controlli e ricoveri per interventi di angioplastica coronarica e di altre procedure elettive, come la Tavi, la Clip mitralica, i pacemakers, defibrillatori, le ablazioni per fibrillazione atriale, sommandosi ad arretrati difficili da smaltire, rischia già dal prossimo mese di portare ad un aumento della mortalità e della disabilità superiore a quello della prima ondata, a cui si aggiunge un rischio due volte maggiore di non sopravvivere al virus di chi soffre di malattie cardiovascolari”. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia con più di 240.000 decessi ogni anno. Una sanità bloccata dal virus rischia di annullare i progressi della terapia farmacologica e dell’interventistica e di far ritornare la cardiologia ai risultati di 20 anni fa.
Attualità
Il professore è stato accusato di violenza sessuale su 10 alunne di 13 anni e poi assolto
Il professore di tecnologia di un istituto cattolico romano è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale su alcune studentesse perché ‘il fatto non sussiste’. L’uomo era stato arrestato e posto ai domiciliari durante le indagini, che erano partite dopo le denunce fatte da un gruppo di studentesse delle medie, che lo avevano accusato di molestie e palpeggiamenti. Per il docente, che era stato sospeso dall’insegnamento, erano stati chiesti tre anni di reclusione dal pubblico ministero. Adesso l’assoluzione con formula piena.
L’insegnante aveva chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe abusato delle 13enni “costringendole a subire atti sessuali”, con “carezze, palpeggiamenti e colpetti sul fondoschiena”. Le violenze, secondo il racconto delle ragazze, sarebbero avvenute sia quando erano interrogate alla lavagna, sia quando si trovavano nel cortile della scuola, nel periodo da giugno 2022 a maggio 2023. Durante le indagini l’uomo, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, è stato arrestato, mentre la scuola lo aveva allontanato subito, come da prassi nel caso di accuse così gravi. Il professore era stato accusato da dieci alunne, tutte di età compresa tra i 12 e i 13 anni. Ad andare dalle forze dell’ordine erano stati i loro genitori, che dai racconti delle figlie avevano percepito dei comportamenti non appropriati da parte dell’uomo. Da lì le indaginiAPIView other news’
Attualità
Il dossier su Emanuela Orlandi in Vaticano, secondo Pietro fu l’ultimo aiuto di Andrea Purgatori nel caso.
Il fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983, ha rivelato che l’ultimo aiuto ricevuto da Andrea Purgatori è legato a un fascicolo segreto. La notizia parla di come il cardinale Bertone conservi il dossier sotto il cuscino, secondo quanto riferito da Pietro Orlandi. Dopo anni di negazioni, il Vaticano ha ammesso l’esistenza del fascicolo, ma ha specificato che il contenuto è riservato e non ancora condivisibile. La questione rimane avvolta nel mistero, con molte domande ancora senza risposta.
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