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ROMA Furto aggravato con disturbatore di frequenza: sgominata banda italo sudamericana

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ROMA Furto aggravato con disturbatore di frequenza: sgominata banda italo sudamericana

ROMA Furto aggravato con disturbatore di frequenza: sgominata banda italo sudamericana.

ROMA Furto aggravato con disturbatore di frequenza. Questo il reato che ha portato all’arresto, da parte della Polizia di Stato, di una banda italo sudamericana. 3 le persone finite in manette: ignare della presenza di agenti in borghese, a bordo di un’utilitaria si sono infatti avvicinate ad un’auto in sosta. La persona seduta davanti, lato passeggero, è dunque scesa e ne ha aperto lo sportello anteriore. Poi, dopo aver prelevato una borsa, si è dato alla fuga insieme ai complici. Vista la scena, gli investigatori del commissariato Appio sono entrati in scena, gettandosi all’inseguimento dei ladri. Che sono stati bloccati poco dopo in zona Colli Albani. All’interno della loro utilitaria, gli agenti hanno rinvenuto 2 tablet e documenti generici, oltre ad un blocchetto di assegni. Il tutto era accuratamente custoditi all’interno di due borse di marca. Arrestati dunque i responsabili: due romani di 27 e 26 anni e un cileno di 39. Quest’ultimo in un marsupio nascondeva uno scanner disturbatore di frequenza, di quelli usati per aprire le portiere delle automobili, e un frangivetro. I tre sono stati così condotti negli uffici di Polizia per ulteriori accertamenti. Qui gli agenti hanno rintracciato i proprietari delle borse e li hanno invitati a sporgere denuncia di furto. Al termine degli atti di rito, la banda è stata arrestata per furto aggravato in concorso. Processati per direttissima, il 39enne è stato trasferito a Rebibbia, mentre per il 27enne e il 26enne sono stati disposti rispettivamente gli arresti domiciliari e l’obbligo di presentazione alla Polizia.

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Aggressione tra consiglieri di FI e FdI: tensioni nel centrodestra

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Aggressione tra consiglieri di FI e FdI: tensioni nel centrodestra

La denuncia del consigliere regionale azzurro Marco Colarossi riguarda un episodio che coinvolge il consigliere municipale Roberto Santoro, recentemente identificato dalla polizia locale.

Dettagli dell’Accaduto

Marco Colarossi ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando la necessità di maggiori misure di sicurezza nel territorio. Nel frattempo, le autorità competenti stanno indagando per chiarire i dettagli della vicenda.

Reazioni e Conseguenze

Reazioni politiche non sono mancate, con richieste di intervento immediato per garantire la sicurezza dei cittadini. Colarossi ha ribadito che è essenziale affrontare il problema in modo deciso e tempestivo.

Prossimi Passi

La situazione è seguita con attenzione, e si aspettano aggiornamenti dai monitoraggi delle forze dell’ordine. Le istituzioni sono chiamate a rispondere prontamente a questi eventi per evitare ripercussioni più gravi.

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In 500 alla Sapienza per ricordare Ilaria Sula e riflettere sulla paura condivisa

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In 500 alla Sapienza per ricordare Ilaria Sula e riflettere sulla paura condivisa

Un silenzio profondo ha avvolto la facoltà di Statistica della Sapienza, dove si sono riuniti studenti e studentesse per rendere omaggio a Ilaria Sula, assassinata dall’ex fidanzato Mark Samson. Molti hanno portato fiori per commemorare la studentessa di 22 anni, condividendo il dolore e la solidarietà con la comunità universitaria.

Memoria di Ilaria Sula

Una grande foto di Ilaria è stata affissa sulla facciata della facoltà con la scritta “Sapienza ricorda Ilaria Sula”. Accanto a un mazzo di fiori, è stato lasciato un messaggio toccante: “Se domani non torno, brucia tutto. Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”, un verso della poesia di Cristina Torre Cáceres, diventato virale dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.

Le studentesse, come Lucia, hanno espresso il loro lutto e la loro preoccupazione. “Lo sapevo che sarebbe finita così. La speranza c’è sempre, ma dentro di me lo sapevo già. Denunciare? Certo, ma il rischio è che lui arrivi comunque”, ha affermato Lucia. Angelica, compagna di corso di Ilaria, ha aggiunto l’importanza dell’educazione affettiva: “È inaccettabile che non ci sia. Non si tratta soltanto dell’omicidio, ma del revenge porn, delle relazioni tossiche che anche io ho avuto”. Gli striscioni esposti nel piazzale rivendicano: “Ci vogliamo viv3” e “Verità e giustizia per Ilaria. Un altro mondo è possibile, organizziamoci!”.

Un gesto simbolico e un invito alla riflessione

Centinaia di persone hanno agitate le chiavi di casa, un gesto simbolico per rappresentare la necessità che le case siano luoghi sicuri per le donne. Il femminicidio di Ilaria ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla cultura patriarcale.

Le parole della rettrice

La rettrice Antonella Polimeni ha parlato di “un silenzio rumoroso” e ha espresso il pensiero della comunità per Ilaria, enfatizzando la necessità di un cambiamento a livello educativo. “Le istituzioni devono lavorare insieme perché è vero, serve la repressione, servono le leggi, ma l’educazione affettiva e sessuale deve iniziare precocemente”, ha dichiarato Polimeni. Un collega di Ilaria ha condiviso il suo ricordo: “Pensare che una ragazza che vedevi tutti i giorni non ci sia più è inaccettabile e rende tutto più pesante”.

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