Coronavirus
Coronavirus, al via i test salivari nelle scuole materne di Fiumicino
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E’ partita oggi in due asili di Fiumicino il progetto pilota della Regione Lazio, in collaborazione con l’istituto Spallanzani e l’azienda ospedaliera San Camillo
Prevenzione Coronavirus. E’ partito oggi in due scuole materne di Fiumicino il progetto pilota della Regione Lazio per i test salivari. Le scuole coinvolte sono Lo Scarabocchio di Via del Serbatoio e L’isola dei tesori di via Coni Zugna. Il primo test è stato effettuato stamattina alle 9.30 presso Lo scarabocchio; all’iniziativa hanno partecipato 23 bambini. I medici e gli operatori della scuola hanno organizzato la procedura in modo che tutto sembrasse un semplice gioco. I bambini infatti sono stati portati nella palestra dalle maestre, dove hanno trovato ad attenderli animazione e giochi, al fine di creare un clima tranquillo e divertente. Dopo di che il personale sanitario della Asl Roma 3 ha dato il via ai prelievi.
Le modalità del test
I bambini sono stati fatti sedere a distanza di sicurezza l’uno dall’altro e a turno gli è stata datata la provetta individuali con il tampone, con il nome di ognuno sul dorso. Il Commissario straordinario della Asl rm3, Giuseppe Quintavalle, ha spiegato nel dettaglio la procedura. “Questi nuovi test sono di facile esecuzione: i bimbi masticheranno per tre , quattro minuti una salivetta. Prima di trenta minuti non avranno dovuto bere, mangiare e pulirsi i denti. Entro mezzogiorno porteremo i campioni alla microbiologia del San Camillo ed entro le 18.00 di oggi la famiglia avrà il risultato”. “La cosa positiva di questi test è che in caso di test positivo non ci sarà bisogno di fare ulteriori test ma la stessa salivetta sarà sottoposta ad un successivo controllo per test di conferma. E’ un’altra strategia per il tracciamento, che può ridurre il problema della diffusione del Covid all’interno dei gruppi, delle famiglie e semplifica le attività della nostra vita. E’ un grande giorno perché stiamo testando una nuova modalità di aggressione al virus”, ha concluso.
I test antigenici con prelievo salivare nelle scuole si svolgono in collaborazione con l’istituto Spallanzani e l’azienda ospedaliera San Camillo.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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