Attualità
CAMPI ROM Mingiardi (Radicali) contro la Raggi: “Persone non evaporano”

Dopo il PD, anche i Radicali intervengono sulla questione dei campi nomadi e replicano al Sindaco di Roma.
“La Sindaca ancora in veste di superpoliziotta racconta sui social che prosegue il lavoro dell’amministrazione per la chiusura dei campi. Parla di censimento, identificazione e, appunto, chiusura. Noi torniamo a dire che le persone, una volta identificate, censite e sgomberate non evaporano. Per superare il dramma sociale delle baraccopoli sarebbe importante valorizzare una progettualità piuttosto che gli interventi di polizia”. Così in una nota Francesco Mingiardi, segretario di Radicali Roma. “A ottobre in Assemblea capitolina il Movimento 5 Stelle si è astenuto in massa sulla proposta di delibera popolare Accogliamoci, di cui siamo stati tra i promotori, finalizzata proprio a offrire una strategia operativa per il reale superamento dei campi. Abbiamo ottenuto, però, un importante impegno dell’aula per un confronto pubblico sui dati delle politiche messe in capo e sui risultati ottenuti dall’amministrazione a fronte delle risorse impiegate: capire quello che si è fatto per intervenire su quello che non ha funzionato. Per ora questo spazio di confronto non c’è e i dati su risultati e spesa nemmeno. Ci sono, appunto, nuove iniziative di polizia che durano il tempo di un post, poi le persone continueranno a vivere la città dove possono e come possono e Roma continuerà a subire le conseguenze di questa politica. Per questo torniamo a chiedere alla Sindaca di smettere ogni speculazione sulle attività di polizia e di riprendere un dibattito costruttivo e aperto a buone esperienze e professionalità per trovare davvero la strada per il superamento dei campi”, conclude la nota.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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