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CORONAVIRUS Brusaferro: “Contagi in calo”. Le linee guida in vista del Natale

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CORONAVIRUS Brusaferro: “Contagi in calo”. Le linee guida in vista del Natale

CORONAVIRUS Brusaferro – Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha definito le linee guida in vista del Natale nel corso della conferenza al ministero della Salute

CORONAVIRUS Brusaferro: “Abbiamo ancora un’incidenza elevata, 321 casi per 100mila abitanti nel lasso di tempo dei 7 giorni. Ci sono però Regioni che superano i 700 casi e altre che riescono a mantenersi a due cifre: la situazione è molto variegata in Italia. Nel complesso, dieci restano ancora ad alto rischio. Nove in particolare sono a rischio alto da più di tre settimane e il loro sforzo sanitario rischia di essere troppo pesante. L’errore peggiore che possiamo fare in questa fase è quello di rilassarci. I contagi sono in calo ma se allentiamo l’attenzione in una o due settimane la curva ripartirà. Sull’argomento è poi intervenuto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità: “In vista del Natale, le prossime settimane saranno critiche. Se non rispetteremo le regole, le curve ripartiranno. Questo dovrà essere per noi un Natale diverso dal solito. Con questi numeri non possiamo immaginare spostamenti di massa o raduni di persone che provengono da contesti diversi, portatori di rischi di contagio. Speriamo che sia il primo e anche l’ultimo, di questo tipo, grazie all’arrivo dei vaccini. Dovremmo essere capaci di gestire rigore e affetti. Niente assembramenti nelle piazze e nelle strade per le feste. Anche se da tre settimane assistiamo a un calo dei contagi, la situazione non risulta compatibile con la riapertura degli impianti sciistici. L’auspicio è che l’Europa adotti una voce unica e che la Svizzera non voglia diversificare la sua posizione. Anche le messe dovranno essere rese compatibili con le misure già adottate con la Cei. Non possiamo permetterci nuovi focolai durante le feste”. 

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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