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Coronavirus, ci aspetta un Natale solitario, tra possibili lockdown e restrizioni

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Coronavirus, ci aspetta un Natale solitario, tra possibili lockdown e restrizioni

Le previsioni di tre esperti per le prossime settimane. Con un occhio già puntato alla possibile terza ondata

A sentire gli esperti quello che si prospetta è un Natale triste e solitario, con la presenza del virus che aleggia come quella di un ospite sgradito. Il Covid non accenna ad andarsene, e secondo quanto affermano i virologi, il peggio deve ancora arrivare. Nel pieno della seconda ondata che stiamo vivendo, la minaccia che si profila all’orizzonte è l’arrivo di una terza, come fu per la Spagnola. Il periodo più critico secondo gli addetti ai lavori potrebbe quindi essere Febbraio-Marzo. Inoltre, la possibilità di una nuova serrata nazionale continua a restare sul tavolo delle decisioni.

Il punto di vista degli esperti

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e docente di Igiene all’università Cattolica del Sacro Cuore ha ribadito che “L’ipotesi di un lockdown generalizzato non è ancora scongiurata“. E sulle imminenti festività natalizie esorta alla massima prudenza, anche in famiglia: “La circolazione del virus è purtroppo ancora intensa, per cui non saranno possibili cenoni e assembramenti. Sarà un Natale con i propri cari, sapendo che hanno adottato a loro volta dei comportamenti saggi, perché se questo non succede nel momento in cui entra in casa una persona che ha il Covid lo trasmette a tutti“.

Sul fronte più pessimista si posiziona il Dottor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia di Padova, che ha polemicamente palesato il suo scetticismo sulla possibilità di evitare una nuova serrata generale. “Sulla possibilità che il governo eviti il lockdown non ci scommetterei neanche una lira. Con più di 30 mila casi al giorno e con il numero dei morti vicini a quelli di marzo, ad un certo punto anche se ci sarà il vaccino bisognerà abbassare il numero dei casi” ha infatti detto ai microfoni di The Breakfast Club, su Radio Capital.

E sulle possibili cause della seconda ondata, si torna a puntare il dito sugli assembramenti avvenuti la scorsa estate. Che diventano termine di paragone per evitare possibili peggioramenti dell’attuale situazione. “Abbiamo fatto un’estate come quella che abbiamo fatto, e Ferragosto è diventato un elemento di grande amplificazione dell’epidemia”, ha dichiarato Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, fatta a Timeline su SkyTG24. “Natale e Capodanno sono grandi feste, se le affrontiamo con lo stesso spirito con cui abbiamo fatto Ferragosto non ne usciamo più. Se ipoteticamente chiudessimo per 3/4 settimane e riaprissimo a Natale, è evidente che la riapertura non sarà quella che consentirà alle persone di andare a cenoni e veglioni. Questo non vuol dire che i cittadini debbano diventare monaci di clausura, ma l’invito è alla cautela”.

Non c’è due senza tre: in arrivo un’altra ondata?

Come dice il proverbio, e come ahimè ci insegna la storia, non c’è due senza tre. Anche l’epidemia della spagnola, infatti, si strutturò in tre ondate. Di questa possibilità ha parlato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, in un’intervista al Messaggero. “Prima di tutto dobbiamo ancora capire se si sta raffreddando la seconda ondata. Ma a gennaio dovremo comunque fare attenzione alla terza”. Il Professor Ippolito invita però a non farsi prendere dal panico, perché i numeri parlano chiaro. “La maggior parte dei pazienti giovani con sintomi guarisce da questa malattia. E tra chi finisce in terapia intensiva, secondo uno studio internazionale, la percentuale dei decessi è molto alta solo dopo una certa età, il 71,3 per cento tra 61 e 70 anni, il 77,1 tra 71 e 80, l’84,4 oltre gli ottant’anni”. La parola chiave è: prudenza. “Per mantenere misure di contenimento dell’epidemia dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi riunioni familiari. Si tratta di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale 2021 potremo tornare a festeggiare”.

Le previsioni sull’arrivo del Vaccino contro il Covid-19

Sul vaccino sempre Ippolito ha dichiarato al Messaggero: “Non sono state rilevate mutazioni del virus tali da farci affermare che ci possono essere conseguenze dal punto di vista diagnostico e terapeutico che incideranno sull’efficacia del vaccino. I benefici di vaccini, anticorpi monoclonali e nuovi farmaci, li vedremo già in primavera. Io però concordo con Fauci: per tornare alla normalità, servirà tutto il 2021”.  Sul tema torna ad esprimersi anche Crisanti. “Il vaccino della Pfizer è un barlume di luce: però bisogna guardarlo nei dettagli. C’è un problema logistico, perché ha bisogno di una catena del freddo a -80 e la tecnologia per la conservazione in Italia non è disponibile nei punti di distribuzione, quindi farmacie e studi medici” ha detto. “Il vaccino non può avere un impatto sull’epidemia prima di 12 mesi. Verso ottobre – novembre 2021 vedremo dei veri cambiamenti. Il vaccino, secondo me, non può essere reso obbligatorio visto il meccanismo con il quale è stato messo in commercio“, ha concluso il medico.

 

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Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura

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Ricciardi: “La Commissione Covid è per mettere sotto accusa Conte”

Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.

Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.

Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.

Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.

Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni

Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.

Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.

Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.

Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.

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