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Coronavirus, parte il progetto dello Spallanzani per la teleassistenza domiciliare

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Coronavirus, parte il progetto dello Spallanzani per la teleassistenza domiciliare

Si chiamerà “10 per 10” il progetto volto ad alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere e garantire assistenza ai malati di Covid che sono a casa

Si chiama 10 per 10 il progetto che vedrà coinvolti 10 medici di medicina generale (ognuno dei quali gestirà 10 pazienti Covid-19), l’Asl Roma 3 e l’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Il fine è quello di alleggerire la  pressione sulle strutture ospedaliere e di gestire meglio i malati. Da oggi, i pazienti Covid-19 in sorveglianza attiva e isolamento fiduciario potranno essere curati direttamente a domicilio, grazie alla piattaforma MyHospitalHub Pro. Dieci medici di medicina generale seguiranno da remoto cento pazienti e i loro familiari, offrendo un’assistenza completa.  Al riguardo ha dato maggiori informazioni Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani. “In un momento critico come quello che stiamo vivendo, in cui gli ospedali e le strutture mediche sono in sovraccarico e a fatica riescono a gestire la mole enorme di domanda dovuta ad un’emergenza sanitaria eccezionale, una soluzione digitale innovativa e allo stesso tempo facile da utilizzare ci viene in aiuto.  A questo si aggiunge la preziosa collaborazione delle sentinelle sul territorio nazionale, ovvero i medici di base, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare il progetto. Il tutto gestito ed organizzato dall’Inmi Lazzaro Spallanzani che coordinerà i 10 medici selezionati i quali, a loro volta, grazie alla piattaforma di tele monitoraggio, seguiranno a distanza i pazienti e si attiveranno ogni qual volta verranno oltrepassate determinate soglie critiche”.

Il progetto nel dettaglio

“La pressione sui presidi ospedalieri in questa fase della malattia è sempre maggiore, siamo arrivati a dover gestire, solo nel Comune di Roma, circa 10.000 nuovi casi alla settimana e ciò diventa impossibile senza un decisivo contributo del territorio”, ha aggiunto Vaia. “Grazie al progetto ’10 per 10′, territorio e presidi ospedalieri agiscono di concerto: ciascun medico di famiglia prenderà in carico 10 pazienti Covid e li doterà  di device multiparametrici di ultimissima generazione al fine di misurare direttamente presso le proprie abitazioni tutti i parametri vitali e prestare teleassistenza senza così appesantire il Sistema ospedaliero. I medici potranno coordinarsi con la struttura dello Spallanzani per filtrare i ricoveri veramente necessari. Ciò lascerà spazio ai presidi ospedalieri per assicurare i normali ricoveri per patologie tempo-dipendenti: patologie oncologiche, chirurgiche, neurodegenerative, etc. Nei prossimi giorni procederemo spediti con la selezione dei medici da coinvolgere, e la formazione sull’utilizzo della piattaforma di tele monitoraggio, messaci gentilmente a disposizione da Takeda Italia, e dei device“, ha concluso il direttore dello Spallanzani.

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Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura

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Ricciardi: “La Commissione Covid è per mettere sotto accusa Conte”

Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.

Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.

Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.

Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.

Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni

Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.

Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.

Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.

Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.

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