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Ridotti i posti letto in cardiologia. Gli esperti: “Così ne moriranno più di infarto che di Covid”
Dalla Lombardia alla Sicilia vengono ridotti i posti letto cardiologici per fare posto ai pazienti Covid. L’allarme lanciato da FOCE (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi)
“Denunciamo la gravissima situazione che si sta determinando negli ospedali del nostro Paese a danno dei pazienti cardiologici a causa della pandemia. Dalla Lombardia alla Sicilia vengono ridotti i posti letto cardiologici per fare posto ai pazienti Covid. Vengono chiuse intere unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) e convertite in terapie intensive per pazienti Covid. L’intasamento dei Pronto Soccorso e i percorsi promiscui in questi servizi di pronto intervento, che provocano i contagi del personale medico e infermieristico, stanno inoltre paralizzando le attività di importanti hub cardiologici. Non possiamo permettere che si protragga questa situazione, il rischio concreto è di avere nelle prossime settimane più morti per infarto che per Covid, perché le patologie cardiovascolari sono tempo-dipendenti. Il tempo è decisivo in questi casi, con ogni minuto di ritardo il rischio di morte aumenta“. È l’allarme lanciato da FOCE (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), di fronte al progressivo calo delle cardiologie e delle terapie intensive cardiologiche.