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Cronaca

ROMA In manette commerciante usuraio: sequestrati beni per oltre 340mila euro

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ROMA In manette commerciante usuraio: sequestrati beni per oltre 340mila euro

ROMA In manette commerciante usuraio: sequestrati beni per oltre 340mila euro.

ROMA In manette commerciante usuraio. Finiti sotto sequestro beni di valore superiore ai 340mila euro. Il provvedimento, al termine delle indagini, è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur. Protagonista della vicenda un commerciante originario di Napoli, già noto alle forze dell’ordine: lo scorso maggio era stato infatti arrestato in flagranza per usura nei confronti di un imprenditore di Pomezia. Quest’ultimo aveva infatti consegnato all’usuraio, tramite due orologi preziosi, circa 33mila euro, ‘rata’ di un debito precedentemente contratto.

Attraverso le indagini, gli uomini dell’Arma hanno ricostruito l’operato criminale che l’uomo portava avanti sin dal 2018: prestiti a tasso mensile del 10%, che gli avevano permesso di ricevere dalla vittima 347mila euro solo di interessi. L’Autorità Giudiziaria ha così disposto il sequestro preventivo, al fine di confisca dei seguenti beni: 1237.38 euro, giacenti sul conto corrente dell’indagato; villa a tre piani in zona Infernetto, del valore di 320mila euro; una Fiat Panda, del valore di 8,2mila euro; una moto Harley Davidson, del valore di 11,5mila euro. Sempre l’Autorità Giudiziaria ha decretato, a carico dell’uomo, lo spossesso dell’abitazione, già lasciata alla fine di ottobre.

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Morto Grant Paterson, il turista ustionato nell’esplosione di Monteverde

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Morto Grant Paterson, il turista ustionato nell’esplosione di Monteverde

È morto Grant Paterson, il turista scozzese di 54 anni ricoverato in ospedale dallo scorso 23 marzo, giorno in cui l’esplosione di una palazzina lo aveva travolto nel bed & breakfast dove alloggiava. Paterson era arrivato a Roma una settimana prima e aveva affittato un alloggio al civico 43 di via Vitellia.

Sui social aveva scritto: "È fantastico e le foto non rendono giustizia. Dato che sono solo, mi siedo ogni giorno in un posto diverso.” Poi, un commento ironico che oggi suona come un tragico presagio: “Questa dovrebbe essere una buona settimana, se non vengo ucciso in qualche modo assurdo.” Quattro giorni dopo, la tragedia.

La palazzina è esplosa, probabilmente a causa di una fuga di gas, proprio alla vigilia della partenza di Paterson. I carabinieri e i vigili del fuoco lo hanno estratto vivo dalle macerie, ma le sue ferite erano troppo gravi. Oggi è deceduto. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ipotizza il reato di disastro colposo e omicidio colposo. Sul corpo dell’uomo verrà disposta un’autopsia, mentre carabinieri e vigili del fuoco continuano a indagare sulle cause dell’esplosione. La Procura ha incaricato un ingegnere per una consulenza tecnica e l’area resta sotto sequestro. Si cercano ancora possibili inneschi o bombole del gas sepolte sotto le macerie.

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La paura per la propria vita

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La paura per la propria vita

E’ morto il turista scozzese Grant Paterson, di 54 anni, a seguito di un grave incidente avvenuto il 23 marzo nel quartiere Monteverde a Roma, dove una palazzina è crollata. Paterson si trovava all’ospedale Sant’Eugenio con ustioni sul 70% del corpo. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, indaga su possibili reati di disastro e omicidio colposo, e verrà disposta l’autopsia sul corpo del defunto.

Le indagini

Le indagini, condotte dai carabinieri e dai vigili del fuoco, mirano a chiarire le cause dell’esplosione e del crollo dell’edificio, e per questo è stata richiesta una consulenza tecnica. L’area dell’incidente è attualmente sotto sequestro.

Le autorità stanno esplorando due ipotesi: una fuga di gas, che potrebbe essere stata causata da un malfunzionamento o dalla presenza di bombole, oppure un gesto volontario da parte di Paterson. Ultimo in vacanza a Roma senza amici né famiglia, il turista aveva condiviso post sui social in cui scherzava: «Questa dovrebbe essere una buona settimana – se non vengo ucciso in qualche modo…».

In base alla distribuzione delle ustioni sul suo corpo, sembra che Paterson possa essere stato esposto a una fiammata da distanza ravvicinata. Le indagini continuano per chiarire le dinamiche esatte di quanto accaduto.

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