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Coronavirus, la prima vaccinata nel Lazio sarà un’infermiera

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Coronavirus, la prima vaccinata nel Lazio sarà un’infermiera

Si parte da metà gennaio, D’Amato: “La vaccinazione sarà su base volontaria, ma speriamo che ci sia una piena adesione

Regione Lazio. Sarà un’infermiera la prima persona a vaccinarsi contro il Covid-19 nella nostra regione. Lo comunica la pagina Facebook della Regione Salute Lazio. Dal 15 gennaio inizierà la campagna di vaccinazione contro il Coronavirus, a meno che non venga definita la necessità di una data unica per tutti gli stati membri della UE. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha così dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera: “La prima vaccinata sarà una infermiera, proprio come accaduto a New York“. Nella prima fase i vaccinati saranno 202.384, a cui andranno entrambe le dosi del vaccino Pfizer, somministrate a distanza di un mese l’una dall’altra. Contiamo di somministrare le prime dosi in una decina di giorni, i primi a essere vaccinati saranno il personale sanitario (168mila persone) e gli ospiti delle Rsa (oltre 18mila persone). La vaccinazione sarà su base volontaria, ma speriamo che ci sia una piena adesione“.

Le categorie con diritto di priorità

Oltre al personale sanitario e agli ospiti delle RSA, ci saranno altre categorie che avranno diritto ad accedere prima al piano vaccinale. “Stiamo già preparando un piano per le riserve, che potranno essere ad esempio gli specializzandi in medicina. Ci sono poi altre priorità, come ad esempio gli ultrasettantenni e gli ultraottantenni, ma anche le persone fragili come chi ha patologie croniche, chi ha subito trapianti, i malati oncologici e i cardiopatici. Avere a disposizione altri piani è importante. Tra il personale sanitario abbiamo già raccolto più di 152 mila adesioni, è un’ottima percentuale. Anche tra i medici c’è chi è dubbioso: è legittimo, attendiamo le autorizzazioni delle due agenzie del farmaco, quella italiana e quella europea, poi verificheremo“, ha aggiunto D’Amato. “Potremo vaccinare un milione di persone al mese, ma tutto dipenderà dalla periodicità degli arrivi e questo non dipende da noi. Sarà il nostro personale a somministrare il vaccino, se poi arriverà anche quello di AstraZeneca, più facile da gestire, attiveremo 4000 medici di base e 400 pediatri che di solito si occupano dei vaccini antinfluenzali“, spiega l’assessore. Sono stati già selezionati i luoghi dove depositare le dosi di vaccini: “San Filippo Neri, Pertini, Grassi, Civitavecchia, Colleferro, Castelli, Gemelli, San Camillo, Sant’Andrea, Tor Vergata, San Giovanni, Regina Elena, Spallanzani, Bambino Gesù, Umberto I, Campus Biomedico, Belcolle di Viterbo, Spaziani di Frosinone, San Camillo De Lellis a Rieti e Santa Maria Goretti a Latina. Io mi vaccinerò assolutamente, ma lo farò quando arriverà il mio turno, cioè quello della fascia d’età 45-59 anni“, ha concluso D’Amato.

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Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura

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Ricciardi: “La Commissione Covid è per mettere sotto accusa Conte”

Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.

Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.

Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.

Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.

Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni

Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.

Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.

Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.

Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.

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