Politica
“C’è bisogno di più Pubblico, subito!”: Rifondazione Comunista scende in piazza
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Rifondazione Comunista chiede il potenziamento ed il rilancio del settore pubblico. Il comunicato.
Sabato 12 dicembre, il Partito della Rifondazione Comunista, attiverà la campagna “C’è Bisogno di più Pubblico, Subito”, che si svolgerà in contemporanea in molte città Italiane. A Roma, alle ore 10,30, si svolgerà un presidio presso il Policlinico Umberto I, viale Regina Elena. Nelle stesse ore un altro presidio verrà realizzato ad Anzio, presso il locale ospedale. Mentre il governo Conte, aiutato dai mass media mainstream, cerca di alimentare lo scontro tra lavoratori con una falsa narrazione di tutele e sacrifici; condivisa da quelle destre che in Parlamento fingono di essere opposizione. La pandemia da COVID19 mette a nudo la realtà del servizio pubblico: organici ridotti e insufficienti, mezzi e strutture inadeguate, mancanza delle condizioni di sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici nello svolgimento delle loro fondamentali funzioni. Dopo la crisi sanitaria e sociale esplosa con lockdown di marzo e aprile il Governo ha sprecato la pausa, precedente all’attuale seconda ondata, ed oggi continua a perseverare in politiche già fallite, che legano la ripresa economica alla sicurezza di profitti per pochi. Tuttavia come hanno dimostrato i governi precedenti, peggiorare le condizioni dei lavoratori e ridurre i diritti di tutte/i non porterà a nessuna ripresa economica del Paese. Ripresa che potrà avvenire solo riconsegnando ai lavoratori del settore pubblico una dignità professionale ed economica, rafforzando la consapevolezza sociale che il ruolo pubblico è fondamentale per il miglioramento della qualità dei servizi e, quindi, per assicurare i pieni diritti dei cittadini. Per contrastare efficacemente l’emergenza sanitaria e il futuro ritorno alla normalità e per far ripartire l’economia l’economia del Paese è necessario stabilizzare i precari, assumere nuovo personale e garantire salari dignitosi a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Per affrontare l’attuale situazione Rifondazione Comunista propone: – consistenti aumenti salariali per tutti i dipendenti pubblici, – assunzioni di almeno 500 mila lavoratrici e lavoratori; – stabilizzazione di tutti i precari con contratti a tempo pieno e indeterminato; – reinternalizzazione di tutti i servizi affidati a privati; – chiamare i possessori di grandi ricchezze, a partire da un milione di euro in su, a contribuire per il futuro del Paese. Anni di tagli, privatizzazioni, esternalizzazioni applicati a tutto il sistema pubblico, dalla sanità alla scuola, dai vigili del fuoco ai Comuni, dalle amministrazioni centrali a quelle periferiche hanno reso fragile ed a rischio il Paese. E’ ora di invertire la rotta.
ROMA Il Partito Comunista dalla parte di medici ed infermieri
Politica
Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.
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# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo
Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.
Tematiche Affrontate nell’Incontro
Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.
L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.
Prospettive di Ulteriori Incontri
Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.
Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.
Politica
Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano
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# Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura
La Lettera di Dimissioni
Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.
Pressioni e Malumori nel Governo
Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.
Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy
Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.
Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future
Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.
Reazioni e Riconoscimenti
Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.
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In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.
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