Cronaca
ROMA In manette uno dei sodali dell’associazione sgominata con l’operazione “Nemesi”

Arrestato un 45enne che faceva parte dell’associazione sgominata con l’operazione “Nemesi”.
I Carabinieri della Stazione di Mentana hanno arrestato un 45enne del posto, in esecuzione di un ordine di carcerazione del Tribunale di Tivoli, che dovrà scontare la pena di 3 anni e 8 mesi per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti. L’uomo, il 30 gennaio del 2019, fu trovato in possesso di 2 kg di cocaina all’interno della sua abitazione di Fonte Nuova. Il suo arresto e il sequestro dell’ingente quantitativo di cocaina fu un importante tassello dell’operazione denominata “Nemesi” condotta dalla Sezione Operativa dei Carabinieri di Monterotondo, coordinata dalla Direzione Antimafia di Roma e conclusasi il successivo 13 febbraio di quest’anno con l’arresto di 24 persone, per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’operazione sono state arrestate in flagranza 16 persone e sono stati sequestrati quasi 2 kg. e mezzo di cocaina e 1 Kg. di hashish.
Cronaca
Aggressione tra consiglieri di FI e FdI: tensioni nel centrodestra

La denuncia del consigliere regionale azzurro Marco Colarossi riguarda un episodio che coinvolge il consigliere municipale Roberto Santoro, recentemente identificato dalla polizia locale.
Dettagli dell’Accaduto
Marco Colarossi ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando la necessità di maggiori misure di sicurezza nel territorio. Nel frattempo, le autorità competenti stanno indagando per chiarire i dettagli della vicenda.
Reazioni e Conseguenze
Reazioni politiche non sono mancate, con richieste di intervento immediato per garantire la sicurezza dei cittadini. Colarossi ha ribadito che è essenziale affrontare il problema in modo deciso e tempestivo.
Prossimi Passi
La situazione è seguita con attenzione, e si aspettano aggiornamenti dai monitoraggi delle forze dell’ordine. Le istituzioni sono chiamate a rispondere prontamente a questi eventi per evitare ripercussioni più gravi.
Cronaca
In 500 alla Sapienza per ricordare Ilaria Sula e riflettere sulla paura condivisa

Un silenzio profondo ha avvolto la facoltà di Statistica della Sapienza, dove si sono riuniti studenti e studentesse per rendere omaggio a Ilaria Sula, assassinata dall’ex fidanzato Mark Samson. Molti hanno portato fiori per commemorare la studentessa di 22 anni, condividendo il dolore e la solidarietà con la comunità universitaria.
Memoria di Ilaria Sula
Una grande foto di Ilaria è stata affissa sulla facciata della facoltà con la scritta “Sapienza ricorda Ilaria Sula”. Accanto a un mazzo di fiori, è stato lasciato un messaggio toccante: “Se domani non torno, brucia tutto. Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”, un verso della poesia di Cristina Torre Cáceres, diventato virale dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.
Le studentesse, come Lucia, hanno espresso il loro lutto e la loro preoccupazione. “Lo sapevo che sarebbe finita così. La speranza c’è sempre, ma dentro di me lo sapevo già. Denunciare? Certo, ma il rischio è che lui arrivi comunque”, ha affermato Lucia. Angelica, compagna di corso di Ilaria, ha aggiunto l’importanza dell’educazione affettiva: “È inaccettabile che non ci sia. Non si tratta soltanto dell’omicidio, ma del revenge porn, delle relazioni tossiche che anche io ho avuto”. Gli striscioni esposti nel piazzale rivendicano: “Ci vogliamo viv3” e “Verità e giustizia per Ilaria. Un altro mondo è possibile, organizziamoci!”.
Un gesto simbolico e un invito alla riflessione
Centinaia di persone hanno agitate le chiavi di casa, un gesto simbolico per rappresentare la necessità che le case siano luoghi sicuri per le donne. Il femminicidio di Ilaria ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla cultura patriarcale.
Le parole della rettrice
La rettrice Antonella Polimeni ha parlato di “un silenzio rumoroso” e ha espresso il pensiero della comunità per Ilaria, enfatizzando la necessità di un cambiamento a livello educativo. “Le istituzioni devono lavorare insieme perché è vero, serve la repressione, servono le leggi, ma l’educazione affettiva e sessuale deve iniziare precocemente”, ha dichiarato Polimeni. Un collega di Ilaria ha condiviso il suo ricordo: “Pensare che una ragazza che vedevi tutti i giorni non ci sia più è inaccettabile e rende tutto più pesante”.
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