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Cronaca

ROMA Operazione della Polizia: 9 pusher in manette tra cui due donne

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ROMA Operazione della Polizia: 9 pusher in manette tra cui due donne

ROMA Operazione della Polizia: 9 pusher in manette tra cui due donne.

ROMA Operazione della Polizia contro il traffico e lo spaccio di droga. In azione gli uomini del commissariato Romanina, che hanno sequestrato 1,2 kg di marijuana, 120 gr di hashish, 18 fiale di lidocaina e 5 bilancini di precisione. Gli agenti sono intervenuti dopo la segnalazione di un forte odore acre proveniente da un appartamento in zona Tuscolano Sud. Grazie agli accertamenti in banca dati, hanno scoperto che si trattava dell’abitazione di due donne con precedenti per droga. Con un escamotage sono così riusciti a penetrare all’interno, dove, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno rinvenuto lo stupefacente. Le due donne sono state dunque accompagnate negli uffici del Commissariato e qui identificate: si tratta di una 55enne romana e di una 66enne originaria di Palermo. Per entrambe l’Autorità Giudiziaria di Velletri ha disposto gli arresti domiciliari in attesa della convalida.

Altri due pusher, in via Casilina, alla vista degli agenti, si sono invece nascosti all’interno dell’auto su cui viaggiavano. L’autista invece, per evitare il fermo, ha accelerato l’andatura. Una circostanza che non è sfuggita agli uomini in divisa, che gli hanno imposto l’alt con i dispositivi e infine li hanno bloccati su via Tobagi. Uno degli occupanti, pensando di passare inosservato, ha repentinamente gettato dal finestrino alcune bustine. Gli agenti le hanno però recuperate e scoperto che contenevano circa 10 gr di cocaina e 17 di cannabis. Addosso all’autista, un 24enne ecuadoregno, sono stati inoltre rinvenuti 205 euro in contanti. Identificati anche gli altri due occupanti: un 20enne sempre dell’Ecuador e un 19enne di Tivoli, tutti già noti alla polizia. Che ha perquisito anche l’abitazione dei due fratelli: rinvenuti ulteriori involucri di marijuana, materiale per il confezionamento e denaro in contante. Per tutti è scattato l’arresto per detenzione a fini di spaccio.

Arrestato invece dagli agenti dell’Esquilino un uomo solito raggiungere in auto i clienti in luoghi prestabiliti. L’ultima consegna alcuni giorni fa in via Nomentana, angolo via Ciaralli. Ad attenderlo una donna, cui nella stessa auto ha consegnato delle dosi concordate. Fermati, sono stati entrambi controllati. Addosso al pusher, un 41enne romano, sono stati rinvenuti 4 involucri e 60 euro in contanti. Altre due dosi e 32 involucri della stessa sostanza si trovavano invece sotto il volante. Accompagnati negli uffici di polizia, la donna è stata segnalata e il pusher arrestato.

Un altro uomo è stato invece pizzicato dagli agenti del Celio nel quartiere San Vittorino: solo in strada, era in attesa di qualcuno nel piazzale di uno stabile. Insospettiti, lo hanno monitorato e dopo qualche minuto hanno visto avvicinarglisi un altro soggetto, con cui ha effettuato uno scambio. Subito fermati, il cliente è stato segnalato alla Prefettura. Il pusher, un 49enne romano con precedenti, è stato invece perquisito e trovato in possesso di 2 bustine di hashish. Nella sua abitazione gli agenti hanno rinvenuto 76 grammi di “maria” ed in cucina 127 grammi di hashish, 3 bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. Anche per lui sono scattate le manette.

Stessa sorte, ad opera degli agenti del VI Distretto Casilino, per un 28enne romano con precedenti. Quest’ultimo è stato notato, su viale Oxford, avvicinarsi ad un’altra persona e passargli un involucro. Seguitolo, gli agenti lo hanno bloccato in via di Tor Vergata e perquisito: addosso gli hanno trovato 410 euro in contanti, mentre nell’auto c’era un sacchetto con 7 dosi di cocaina. Perquisita anche la sua abitazione, dove è stato trovato un bilancino di precisione.

Altre manette sono infine scattate nella piazza di spaccio ‘La Lupa’, ad opera degli investigatori del IV Distretto San Basilio. Protagonista un uomo che, all’interno di un parcheggio condominiale, più volte si chinava e armeggiava vicino ad una ringhiera salvo poi allontanarsi. Gli agenti lo hanno così atteso al suo arrivo, ma alla loro vista ha tentato la fuga. I poliziotti lo hanno però subito bloccato e riportato dove armeggiava: qui hanno rinvenuto 10 grammi di “fumo” e 11 grammi di cocaina, nonché 420 euro in contanti. Arrestato, dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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