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Bambino Gesù, salvata neonata con grave malformazione polmonare

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Bambino Gesù, salvata neonata con grave malformazione polmonare

Chloe è stata sottoposta ad un intervento salvavita il giorno di Capodanno. Dal Bambino Gesù riferiscono: “Ora è in buone condizioni cliniche”.

Nata il 31 dicembre e sottoposta ad un intervento salvavita il 1 gennaio: questa la storia di Chloe, la bimba affetta da una grave e rara malformazione polmonare operata da una équipe multidisciplinare del Bambino Gesù composta da anestesisti, chirurghi neonatali e infermieri proprio il primo dell’anno. Dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù riferiscono: “Nel passaggio dal vecchio al nuovo anno, in pieno lockdown, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è nata Chloe, una bimba affetta da una grave e rara malformazione polmonare, ‘rinata’ poche ore dopo con un’operazione che le consentirà di crescere in salute. Il parto è avvenuto al Bambino Gesù, che non ha un reparto Maternità, grazie al progetto in collaborazione col San Pietro Fatebenefratelli che prevede la nascita presso l’Ospedale Pediatrico della Santa Sede di neonati con patologie ad altissimo rischio di complicanze o di morte neonatale per l’immediata assistenza medico chirurgica specialistica. A 5 giorni dall’intervento la piccola respira da sola (senza l’assistenza del ventilatore meccanico) e si avvia verso la guarigione completa”. Chloe, prosegue la nota, era “affetta da MAVP – malformazione artero-venosa polmonare”, ovvero “un’anomalia vascolare molto rara che colpisce circa 1 bambino su 3.000-5.000 nati vivi. Solo in minima parte (5-6%), viene diagnosticata in epoca neonatale, mentre si manifesta più frequentemente in età adulta con malformazioni di piccole dimensioni. Nel caso di Chloe, al contrario, la lesione era molto estesa e il suo cuoricino dilatato e sovraccarico. All’interno dei polmoni del feto con questa insidiosa anomalia si sviluppa, infatti, un groviglio di vasi che devia il normale percorso sanguigno mettendo in comunicazione diretta arteria e vena polmonare: intrappolato in questo cortocircuito, il sangue non riesce a ossigenarsi e si riversa nel cuore in grande quantità con il rischio di generare un grave scompenso cardiaco. Si tratta di una malformazione complessa, difficile da osservare nel neonato o durante la vita fetale, che può richiedere un’assistenza altamente specialistica al momento della nascita per scongiurare il pericolo di morte – nei casi più gravi – con un intervento in urgenza. La diagnosi di MAVP per Chloe è stata fatta in utero e la mamma trasferita a Roma per pianificare tempi e modalità del parto”. Il primo dell’anno “a poco più di 24 ore dalla nascita, la neonata è stata sottoposta a un intervento salvavita per correggere il difetto nei polmoni. L’équipe multidisciplinare del Bambino Gesù composta da anestesisti, chirurghi neonatali e infermieri, ha ricostruito il fisiologico flusso sanguigno legando i vasi malformati in modo progressivo e lento per evitare scompensi emodinamici. Ha poi ha effettuato la ‘lobectomia polmonare inferiore’, ovvero l’asportazione della porzione di polmone con l’anomalia vascolare. Con circa 25 casi all’anno, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è il Centro italiano che esegue il più alto numero di interventi sul polmone in epoca neonatale. Meno frequenti (3 negli ultimi 10 anni) le operazioni per trattare il tipo di anomalia di cui era affetta la piccola paziente di capodanno, caratterizzata da un grave scompenso cardiaco”.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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