Cronaca
Bologna, due arresti nella casa della “citofonata” di Salvini

La notizia è stata subito commentata da Salvini: “Il tempo è galantuomo, la droga fa male”
Bologna. E’ passato un anno da quando, in piena campagna elettorale, Matteo Salvini si recò presso un palazzo di Via Grazia Deledda per citofonare a un presunto spacciatore tunisino. Ad accompagnarlo c’era una donna della zona, che aveva ricevuto la soffiata del nome del ragazzo, all’epoca minorenne, da un sottoufficiale dei Carabinieri, che a seguito di questa vicenda fu anche sanzionato. Oggi si torna a parlare di questo edificio in quanto sono stati arrestati, con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che del possesso di soldi falsi e di armi, proprio i genitori del giovane tunisino cha cui Salvini aveva citofonato. Sono un uomo di origine tunisina di 59 anni e una donna di 58 anni, nata in Svizzera.
La vicenda
L’operazione è scattata dopo aver pedinato un uomo che aveva attirato l’attenzione dei Carabinieri procedendo a passo d’uomo a bordo di un auto, per poi scendere e citofonare nel palazzo di cui sopra. Entrato, ne è riuscito pochi minuti dopo. Fermato dai militari ha ammesso di essere in possesso di due dosi di cocaina. I Carabinieri hanno fatto quindi irruzione nell’appartamento con un mandato d’arresto per i genitori del ragazzo, trovando cocaina, marijuana, hashish, proiettili, uno storditore elettrico tipo teaser, contanti autentici e contraffatti.
La reazione di Matteo Salvini
Immediata la reazione di Matteo Salvini, che ha pubblicato un post social commentando così la notizia dell’arresto: “Blitz anti-droga a Bologna. Il tempo è galantuomo. La droga fa male“, ha scritto il politico della Lega.
Cronaca
Dubbio sulla veridicità della storia e assenza di prove per l’indumento

Sabato sera a Frascati, un adolescente di 16 anni è stato accoltellato in un tragico episodio legato a una discussione su una felpa del valore di sessanta euro. Giacomo, il fratello, ha raccontato l’accaduto chiedendo: «Mio fratello sarebbe stato accoltellato per una felpa da sessanta euro?», sottolineando l’assurdità della situazione.
Frascati, il fratello del 16enne accoltellato: «È mite e studioso. Non sappiamo se si salverà»
Giacomo ha descritto Matteo come un ragazzo mite e studioso, e ha riferito che il fratello non indossava da tempo felpe nuove, preferendo un giubbotto rosso regalo dei genitori. Ha chiarito che non esisteva la necessità di denaro maggiore per una felpa, esprimendo incredulità sul fatto che il fratello stesse rischiando la vita per un episodio così banale.
«Una pazzia»
Matteo non aveva mai parlato con Giacomo di cifre elevate legate a vestiti e non era coinvolto in attività illecite. Giacomo ha citato l’assenza di droghe nella vita del fratello, dicendo: «Sarebbe allucinante credere davvero a questo, mio fratello rischia di morire per una felpa? Non è possibile». Attualmente, il 14enne che ha colpito Matteo è in custodia e si trova presso una struttura minorile.
Le ricerche
Le forze dell’ordine hanno rinvenuto l’arma utilizzata, un coltello da cucina, non lontano dal luogo della colluttazione. Gli investigatori non hanno trovato elementi che possano sostenere il movente collegato all’acquisto della felpa, mentre i cellulari dei due ragazzi sono stati sequestrati per ulteriori indagini. I vicini descrivono il 14enne come un ragazzo educato e rispettabile, sorpresi dalla gravità dell’evento.
Le indagini sono attualmente aperte, in attesa dell’interrogatorio di convalida. La comunità cerca di capire come un simile dramma possa essere accaduto.
Cronaca
Un uomo affronta una grave situazione di salute

Un urlo «disumano» ha segnato un dramma avvenuto ieri mattina in una palazzina sulla circonvallazione Clodia, a Roma. Il corpo di Roberta, una brasiliana di 45 anni, è stato rinvenuto da Eleonora, proprietaria di un’abitazione al piano terra, dopo che la donna era precipitata dal primo piano. Secondo testimonianze, Roberta era in compagnia di un connazionale e di un’altra giovane donna sudamericana al momento della caduta.
I contorni della tragedia
Roberta ha raccontato agli agenti del commissariato Prati, intervenuti rapidamente, di essersi chiusa a chiave nella sua stanza per sfuggire a un’aggressione. «Lui era una furia, voleva picchiarmi e portarmi via i soldi», ha detto riferendosi al 29enne che condivideva l’appartamento con lei. Questo luogo è noto alle forze dell’ordine come una casa di appuntamenti frequentata da diverse persone provenienti dall’America Latina.
La reazione dei condomini
Gli abitanti del condominio hanno denunciato un’attività sospetta nella palazzina, lamentando urla e litigi ricorrenti. «Abbiamo messo le telecamere nell’androne ma non è bastato a fermare l’andirivieni di gente. Viviamo nella paura», hanno affermato i residenti. Alcuni testimoni hanno visto il 29enne scendere con calma dall’edificio dopo la caduta, mentre Roberta è stata trasportata in codice rosso al policlinico Gemelli, dove ha subito un delicato intervento chirurgico e rischia di rimanere paralizzata.
Indagini in corso
Attualmente, il ventinovenne brasiliano è stato denunciato a piede libero per minacce, mentre le indagini mirano a verificare la presenza di stupefacenti nell’appartamento. Poco prima della caduta, si erano sentite urla provenire dall’interno, e Roberta avrebbe tentato di scappare aggrappandosi al parapetto, prima di precipitare. I condomini hanno richiesto un intervento urgente dalle autorità per fermare il clima di paura e tensione presente nel palazzo.
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