Cronaca
Bologna, due arresti nella casa della “citofonata” di Salvini
La notizia è stata subito commentata da Salvini: “Il tempo è galantuomo, la droga fa male”
Bologna. E’ passato un anno da quando, in piena campagna elettorale, Matteo Salvini si recò presso un palazzo di Via Grazia Deledda per citofonare a un presunto spacciatore tunisino. Ad accompagnarlo c’era una donna della zona, che aveva ricevuto la soffiata del nome del ragazzo, all’epoca minorenne, da un sottoufficiale dei Carabinieri, che a seguito di questa vicenda fu anche sanzionato. Oggi si torna a parlare di questo edificio in quanto sono stati arrestati, con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che del possesso di soldi falsi e di armi, proprio i genitori del giovane tunisino cha cui Salvini aveva citofonato. Sono un uomo di origine tunisina di 59 anni e una donna di 58 anni, nata in Svizzera.
La vicenda
L’operazione è scattata dopo aver pedinato un uomo che aveva attirato l’attenzione dei Carabinieri procedendo a passo d’uomo a bordo di un auto, per poi scendere e citofonare nel palazzo di cui sopra. Entrato, ne è riuscito pochi minuti dopo. Fermato dai militari ha ammesso di essere in possesso di due dosi di cocaina. I Carabinieri hanno fatto quindi irruzione nell’appartamento con un mandato d’arresto per i genitori del ragazzo, trovando cocaina, marijuana, hashish, proiettili, uno storditore elettrico tipo teaser, contanti autentici e contraffatti.
La reazione di Matteo Salvini
Immediata la reazione di Matteo Salvini, che ha pubblicato un post social commentando così la notizia dell’arresto: “Blitz anti-droga a Bologna. Il tempo è galantuomo. La droga fa male“, ha scritto il politico della Lega.