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Conte bis verso la fine, ultime mediazioni per evitare la crisi
Conte bis verso la fine, ultime mediazioni per evitare la crisi: la situazione.
<strong>Conte bis verso la fine. Le forze di maggioranza stanno ormai assediando il premier, al quale non è bastato profilare la ‘conta’ in Aula. La clessidra è capovolta: 48 ore e con tutta probabilità si conoscerà la decisione finale. Due le opzioni in campo: un Conte-ter o un esecutivo che traghetti verso la crisi. Con la prima al momento leggermente favorita. Fonti della maggioranza parlano tuttavia di una possibilità di mediazione, anche se non se ne conoscono ancora le modalità e l’esito. Italia Viva però continua a premere, decisa a giocarsi la partita a viso aperto e nell’interesse del paese. La prima mossa concreta potrebbe arrivare tra il 6 e il 7 gennaio, con la richiesta di Renzi di dimissioni delle sue ministre. Il tutto a brevissima distanza dal Cdm che dovrebbe dare l’ok al Recovery Plan. Dal canto loro, M5S e PD attendono le decisioni di Conte e spingono per un governo ter, con rimpasto e qualche seria concessione a Renzi. Intanto nelle prossime ore, per evitare una crisi al buio nel mezzo di una pandemia, Conte sarà chiamato a modificare il Piano di Ripresa e Resilienza. Come? Ad esempio, cancellando la fondazione per la cybersecurity presente nell’ultima bozza. In ballo c’è però anche la delega ai Servizi, che dovrebbe andare ad una persona terza di fiducia del premier. Senza dimenticare il dossier rimpasto, che il Pd non vorrebbe escludere a priori. Basterà questo per placare i renziani? Maria Elena Boschi non lo esclude: “Noi non vogliamo la crisi, l’esito della situazione dipende dal premier”. Conte ter quindi, o in alternativa un governo istituzionale fino a nuove elezioni, da tenersi entro luglio. E in cui lo stesso premier potrebbe presentarsi, con una sua lista o come candidato M5S. Ma per il momento questi sono solo rumors. Come quelli su chi potrebbe guidare un esecutivo di tal tipo: Marta Cartabia o (più probabile) Mario Draghi.