Cronaca
Evasione da Rebibbia: si è costituito Manolo Gambini

Era fuggito scavalcando il muro che si affaccia su Via Bartolo Longo
Roma. Si è costituito oggi pomeriggio Manolo Gambini, l’evaso fuggito da Rebibbia il 17 gennaio scorso. Accompagnato dal suo avvocato, si è costituito presso la Stazione dei Carabinieri di Cerveteri, dove il quarantunenne è originario. Gambini era in carcere per una serie di furti in appartamento commessi in Toscana. Doveva inoltre scontare una pena di sei anni per reati contro il patrimonio. In questi 10 giorni sono state fatte ricerche a tappeto per scovarlo, condotte dagli investigatori della polizia penitenziaria e dai carabinieri di Civitavecchia e Cerveteri. Restano in corso le indagini per capire dove si sia nascosto in questo periodo di latitanza e se sia stato aiutato da qualcuno.
Cronaca
Ilaria Sula: studi in architettura e esperienza lavorativa al McDonald’s, la storia di Mark Samson

Un tragico episodio ha scosso il quartiere Africano di Roma, dove un giovane ha confessato l’omicidio della fidanzata.
Omicidio a Roma
Il ragazzo, che viveva con i genitori in questa zona, ha rilasciato dichiarazioni dettagliate riguardo all’accaduto. Le modalità del delitto hanno sollevato preoccupazioni e tristezza nella comunità locale.
La confessione
Nella sua confessione, il giovane ha spiegato che l’omicidio è avvenuto in un contesto di tensione e conflitto, ma i motivi esatti del gesto rimangono ancora poco chiari. La polizia sta indagando per fare luce sulla vicenda e chiarire i dettagli del tragico evento.
La reazione della comunità
La notizia ha colto di sorpresa molti residenti del quartiere, che ora si interrogano su come sia possibile che un simile atto di violenza sia avvenuto così vicino a loro. La comunità è in stato di shock e si stanno tenendo incontri per discutere del tema della violenza giovanile e delle dinamiche relazionali tra i giovani.
Il ragazzo che ha confessato l’omicidio della fidanzata viveva con i genitori al quartiere Africano di Roma
Cronaca
La danza e la sfida interpretativa di Onegin, un egoista contemporaneo secondo Vogel

Il ballerino tedesco si esibisce al Teatro dell’Opera nel balletto di Cranko, ispirato al capolavoro di Puskin e accompagnato dalle musiche di Caikovskij. Accanto a lui, l’étoile Manni ha dichiarato: **“Un’interpretazione mai uguale”**.
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