Cronaca
Liceo Kant occupato, per la Procura “non è reato”
Liceo Kant occupato, per la Procura di Roma il fatto non costituisce reato.
Va dunque in archivio l’inchiesta sul liceo Kant occupato. Si crea così un precedente per i procedimenti riguardanti simili atti ai danni di istituti scolastici da parte degli studenti. Atti che finora la Cassazione aveva considerato punibili per interruzione di pubblico servizio. In questo caso, invece, i magistrati hanno sottolineato come gli studenti abbiano semplicemente esercitato un loro diritto: quello alla “riunione e manifestazione”. “Gli studenti – prosegue la sentenza – devono essere considerati soggetti attivi della comunità scolastica e partecipi alla sua gestione“. Archiviazione in vista dunque, anche per una questione di forma: se è vero infatti che l’occupazione è illegale, lo è altrettanto che, se fatta in maniera sobria, può essere lasciata correre. “L’esercizio dei diritti di riunione e manifestazione del pensiero garantiti dalla Costituzione – fanno notare ancora i giudici – cessa di essere legittimo solo quando travalica ledendo altri interessi costituzionalmente tutelati, con modalità di condotta che esorbitano dal fisiologico esercizio dei diritti”. E nemmeno il diritto allo studio sarebbe a rischio: ciò grazie alle lezioni autogestite, ad attività culturali e didattica alternativa. Tutt’al più, potrebbero esserci gli estremi per una violenza privata, qualora qualche studente impedisse ad altri di entrare o uscire dall’istituto: in genere però i protagonisti di queste azioni difficilmente vengono identificati. Non così invece nel caso di reati paralleli quali spaccio e danneggiamento.