Cronaca
Roma Aurelio, l’astuta strategia dello spacciatore in monopattino

L’uomo aveva studiato un astuto piano per vendere dosi di droga malgrado fosse agli arresti domiciliari
Roma. Un pusher di nazionalità cinese, con vari precedenti di polizia, aveva escogitato un ingegnoso sistema per spacciare “shaboo” eludendo i controlli. Pur essendo agli arresti domiciliari usciva dalla propria abitazione, nel quartiere Aurelio, spostandosi rapidamente con l’ausilio di un monopattino elettrico per poter nascondere le dosi di droga, che successivamente rivendeva ai suoi acquirenti, ma solo dopo essere tornato indisturbato in casa. Dopo di che, previo pagamento, permetteva loro di ritirare le dosi di droga pattuite semplicemente mostrandole foto scattate in precedenza con il suo cellulare, in cui era indicata l’esatta ubicazione del nascondiglio. L’ uomo è scoperto ed arrestato dopo accurate indagini dagli investigatori della Polizia giudiziaria della Polizia di frontiera aerea di Fiumicino. H.J,D., 48 anni, di nazionalità cinese, privo di regolare permesso di soggiorno e con precedenti specifici è stato arrestato per spaccio di stupefacenti ed evasione. Durante la successiva perquisizione nella sua abitazione, gli agenti hanno rinvenuto, oltre a 5 mila euro in contanti, numerose dosi già preconfezionate della pericolosa droga sintetica, il cui utilizzo si sta diffondendo molto in tutta Italia. Tra i pericolosi effetti a breve e medio termine, della sostanza ci sono convulsioni, atteggiamenti violenti, totale mancanza di sonno, perdita dell’ appetito, dei denti e dei capelli, a volte anche deformazione del viso.
Cronaca
Una reazione inaspettata durante una discussione

L’orrore domestico si è concluso con una condanna a nove anni e tre mesi per un cameriere di quaranta anni, imputato di aver inflitto violenze inaudite alla sua compagna nel tribunale di Tivoli. Il giudice ha inflitto una pena superiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero, evidenziando l’uso di metodi brutali come “le botte con le scarpe antinfortunistiche” e “il coltello alla gola”.
I FATTI
Le violenze si sono verificate in un contesto di assoluta sottomissione. La vittima, spesso costretta a medicarsi da sola, ha descritto un ambiente in cui ogni pretesto poteva scatenare l’inferno, anche un semplice errore in cucina: in un’occasione, l’aguzzino le ha lanciato il sugo addosso per poi afferrarla per i capelli. Gli aggressivi atti includevano “sedie spaccate sulla schiena” e minacce di morte, anche per la figlia minorenne dell’uomo.
Durante le udienze, è emerso come molte ferite inflitte abbiano causato danni permanenti, inclusi problemi di udito e di deambulazione. L’avvocato della vittima ha sottolineato l’indole malvagia dell’imputato, il quale “trovava appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna”.
Il Processo e la Sentenza
Il racconto della vittima in aula ha messo in luce l’estrema sofferenza vissuta nel corso di un anno di maltrattamenti. Al termine del processo, la donna ha manifestato un “senso di conforto per quel pronunciamento,” sottolineando che “è stata fatta giustizia”, grazie anche al sostegno ricevuto dal pool antiviolenza del commissariato di Tivoli.
La sentenza rappresenta un importante passo verso la giustizia in casi di violenza domestica, con la conferma di tutti i reati contestati e l’auspicio che la vittima possa finalmente guardare al futuro con maggiore fiducia.
Cronaca
Roghi a Ostia, Marchili chiarisce: “Intervento limitato a quattro stabilimenti”

È stato convalidato l’arresto di Alessandro Marchili, il giovane fermato dalla polizia di Ostia durante la notte degli incendi agli stabilimenti balneari. La procura, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ha formulato nei suoi confronti l’accusa di incendio doloso in seguito a indagini condotte anche dalla Squadra Mobile.
Dettagli sull’arresto
Ieri, il 25enne, che soffre di un forte disagio mentale, ha ammesso di aver agito da solo in quattro stabilimenti, mentre i giudici gli contestano di aver appiccato incendi in sette strutture. Alessandro sarà sottoposto a esame psichiatrico. A prendere le sue difese è un amico della madre, che ha chiesto di essere chiamato Mario per proteggere la privacy della famiglia. Mario ha descritto la difficile infanzia di Alessandro, caratterizzata da gravi problemi familiari, abbandono scolastico, forte disagio mentale e uso di eroina.
La situazione familiare
Anche la madre di Alessandro ha avuto una vita travagliata, con problemi legati alla droga. Mario ha raccontato di aver incontrato Alessandro pochi giorni fa, notando la sua precaria situazione. “Alessandro è un ragazzo molto fragile e in passato ha fatto uso di droghe anche pesanti. … Era magro, trasandato e confuso.” Dopo un recente trasferimento della madre, Alessandro ha manifestato difficoltà e ha iniziato a vivere per strada.
Considerazioni su Alessandro
Mario descrive Alessandro come un ragazzo introverso, buono e disponibile, ma anche ingenuo. “…è possibile che abbia incontrato qualcuno che gli ha offerto soldi o che lo ha manipolato…” Secondo Mario, non c’è cattiveria nei comportamenti di Alessandro: “Lui non capisce niente di bandi, concessioni, mafie e interessi trasversali. … se vogliamo salvarlo va aiutato e curato, non etichettato come piromane.”
-
Attualità4 giorni fa
Concerto Geolier a Roma, la scaletta (probabile)
-
Cronaca20 ore fa
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”
-
Social2 giorni fa
Carlo Calenda ci prova, ma non ce la fa: ” Conte e Salvini giganti, lui invidioso”
-
Attualità4 giorni fa
Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello