Cronaca
PIGNETO Party ‘stupefacente’ in casa: 17 multati

PIGNETO Party ‘stupefacente’ in casa: 17 multati.
PIGNETO Party ‘stupefacente’ in casa. A Prati invece un bar continuava il servizio anche dopo il coprifuoco delle 18. A scoprire e porre fine a entrambe le circostanze gli agenti della Polizia di Stato. Massiccio anche in questo weekend è stato infatti l’impegno per far osservare le norme anti Covid.
Il primo intervento intorno alle 3 della scorsa notte, all’interno di un’abitazione privata. Qui era infatti in atto una festa, prontamente interrotta dai poliziotti della Sezione Volanti e del Commissariato Porta Maggiore. Gli agenti si sono però insospettiti perchè i giovani presenti facevano difficoltà ad aprire loro la porta. La conseguente perquisizione dell’appartamento ha così portato alla brutta sorpresa: alcuni grammi di stupefacente, tra cocaina e marijuana. Per tutto il gruppo, 17 persone, è scattata dunque la sanzione per violazione delle norme anti Covid. La droga è stata invece sequestrata e del reato ad essa collegato verrà informata l’Autorità Giudiziaria.
Disposta invece la chiusura per un esercizio: gli agenti del locale Commissariato vi hanno infatti scoperto all’interno diverse persone intente a consumare presso i tavoli. Il locale dovrà dunque tenere le serrande abbassate per i prossimi 3 giorni. Ai presenti e al titolare è stata invece comminata sanzione amministrativa.
Cronaca
Frascati, compagni di scuola sul 14enne arrestato per accoltellamento: un ragazzo taciturno e arrabbiato

Andrea, un giovane di 14 anni, è accusato di tentato omicidio. Sabato sera, è uscito di casa nella zona dei Castelli Romani.
L’incidente
Secondo le ricostruzioni, il ragazzo ha affrontato un coetaneo, scatenando una violenta aggressione. Gli agenti sono intervenuti tempestivamente, portando il ferito all’ospedale. Le prime informazioni indicano che l’aggressione sarebbe stata motivata da un litigio tra i due adolescenti.
Sviluppi legali
Dopo l’accaduto, Andrea è stato arrestato e si trova ora in custodia. Le autorità stanno esaminando le circostanze dell’incidente per accertare la responsabilità e il contesto in cui si è verificato l’episodio.
Reazioni della comunità
La notizia ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti della zona. I genitori esprimono inquietudine per la sicurezza dei propri figli e chiedono interventi per prevenire simili episodi in futuro.
L’attenzione resta alta mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sulle indagini in corso.
Cronaca
Arrestati per truffa legata a false paternità per ottenere permessi di soggiorno in cambio di pasti gratuiti

Un’inchiesta della procura di Roma ha rivelato un’operazione illegale capeggiata da un uomo di origine sinti, responsabile di procurare permessi di soggiorno a donne straniere attraverso dichiarazioni fittizie di paternità. Sono sette gli indagati, con tre arresti già effettuati e quattro persone sottoposte a perquisizioni domiciliari e personali.
Metodo di adescamento
Gli investigatori hanno seguito la pista delle attestazioni fornite da cittadini italiani, spesso in condizioni di difficoltà economica, che accettavano di riconoscere fittiziamente paternità a favore di bambini nati da donne in situazioni di marginalità. L’indagine ha condotto all’uomo residente nel campo nomadi dell’Arco di Travertino, il quale reclutava potenziali “padri” in cambio di piccoli compensi, come sigarette e pasti gratuiti.
Coinvolgimento dei padri naturali
Nel processo di “riconoscimenti” fittizi venivano coinvolti anche i padri naturali dei minori, che pagavano l’intermediario per ottenere i “favori” dei padri italiani. Quando un padre, che aveva deciso di collaborare con le autorità, ha manifestato il suo pentimento, è stato minacciato e ricattato. Altri ‘papa’ putativi si sono trovati nella stessa situazione, costretti a ritrattare sotto minaccia di ritorsioni da parte dei padri naturali.
Conseguenze legali
Grazie a questo sistema, i bambini nati da donne di origini extracomunitarie venivano considerati italiani, permettendo alle madri di ottenere permessi di soggiorno. In un caso specifico, era già stato pianificato un battesimo con il padre ‘putativo’, poi annullato a causa dell’emergere delle indagini.
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