Coronavirus
Cauda (Gemelli): “A giugno potremo tornare in vacanza”
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Da Roberto Cauda, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico Gemelli, buone notizie sull’epidemia di Covid nei prossimi mesi.
Così Cauda ai microfoni de ‘Il Messaggero’: “A giugno potremmo tornare in vacanza. Mantenendo la prudenza e le mascherine, sia chiaro. E velocizzando il ritmo delle vaccinazioni“. “Rispetto all’estate 2020 – aggiunge – abbiamo un’arma in più, i vaccini. Di fatto, il Governo ci sta chiedendo un mese supplementare di sacrifici, aprile“. E in vista dell’estate, assicura: “Tutti vogliamo conoscere il futuro. E’ un bisogno psicologico, profondo. Affidiamoci ai fatti. Il passato ci ha insegnato che il lockdown porta sicuramente risultati dal punto di vista epidemiologico, ma non può durare per sempre. Serve un colpo di reni e mi sembra di vederlo. Dicendo questo, non sono ottimista ma realista. Abbiamo la vaccinazione anti Covid già avviata“. Sul timore di risultati deludenti: “E’ infondato. Così come le polemiche sull’efficacia dei vaccini. I prodotti che stiamo utilizzando sono tutti buoni e sicuri, hanno superato l’esame dell’Ema e di Fda. Ed è giusto guardare con interesse anche a Sputnik V. In questo senso, la sperimentazione allo Spallanzani può essere molto utile. Consideriamo pure quelli cinesi e Reithera, il vaccino italiano, di cui prosegue la sperimentazione. Insomma, abbiamo molte opzioni contro il Covid“. “E’ giusto parlare di ultimo miglio – prosegue – Già viaggiamo a 230mila vaccinazioni al giorno, ma penso che si possa andare un incremento importante. Se a luglio avremo vaccinato il 60% degli italiani, l’estate sarà migliore di quella del 2020. Certo, per riuscirci servono le dosi, i centri vaccinali e i vaccinatori. Ma, se le forniture annunciate per il secondo trimestre 2021 saranno confermate, ce la potremo fare. E con la maggioranza di italiani immunizzata, potremo pensare ad un’estate normale. Con le mascherine? Il Cdc di Atlanta ha affermato che nei luoghi, in presenza solo di soggetti vaccinati, non sono necessarie“.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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