Coronavirus
COVID La pandemia avrebbe potuto essere evitata grazie ad un…vaccino
COVID La pandemia avrebbe potuto essere evitata grazie ad un…vaccino: la rivelazione dagli USA.
COVID La pandemia avrebbe potuto essere evitata grazie ad un…vaccino. Per la precisione, contro la Sars. La rivelazione, ancora da confermare, arriva dal professor Andrea Gambotto, ricercatore dell’Upmc (University of Pittsburgh Medical Center). Lo scienziato sarebbe stato tra i primi ad individuare la ‘proteina spike’, bersaglio dei vaccini anti Covid. Queste le sue parole a L’Espresso: “Cercavamo un vaccino per la Sars e riuscimmo ad immunizzare le scimmie usando come vettore un adenovirus. Nel 2003 pubblicammo su Lancet uno studio che è il primo in letteratura sul tema. Ma all’epoca nessuno finanziò i trial clinici sull’uomo. Altrimenti nel 2020 avremmo avuto già da subito un vaccino efficace anche contro il Covid. Almeno per le fasi iniziali dell’epidemia, che avrebbe potuto essere così circoscritta alla sola Cina”. “A febbraio 2020 – prosegue Gambotto – ci siamo accorti subito che il siero delle scimmie immunizzate contro la prima Sars funzionava anche contro il nuovo Covid. C’era una notevole cross-attività. In pratica, noi qui avevamo il vaccino in frigorifero già da 18 anni. Non siamo andati più a fondo perchè avremmo comunque dovuto iniziare gli studi di fase uno e due. E abbiamo preferito chiederli per un nuovo vaccino, che abbiamo elaborato in 10 giorni”. Un problema economico insomma, che ha impedito al progetto di andare oltre la fase animale. A metterci i soldi, spiega Upmc, avrebbe dovuto essere essa stessa, l’Università di Pittsburgh, ma soprattutto il Nih, l’agenzia per la ricerca biomedico del governo Usa. La Sars però è scomparsa e con essa anche gli studi su questa innovativa funzione. Si tratta di una proteina inoculabile grazie ad un cerotto dotato di microaghi. Una soluzione quindi semplice sotto il profilo della logistica (trasporto e conservazione) e che avrebbe potuto essere prodotta in quantità illimitate. C’era anche il nome ‘PittCoVacc’. Peccato che Trump abbia tagliato i fondi, costringendo le case farmaceutiche sostanzialmente a ripartire da zero. Così ha fatto anche Gambotto: ha provato a produrre il cerotto in Italia, con tempi però inevitabilmente dilatati.