Cronaca
I riders scendono in piazza: proteste per il nuovo contratto

Mobilitazione nazionale organizzata dalla UGL rider a difesa della categoria: sotto accusa i nuovi contratti
Mobilitazione nazionale riders. E’ stata indetta una mobilitazione di protesta contro i nuovi contratti previsti per la categoria lavorativa dei riders , i grandi protagonisti dell’era Covid. Mai come in questo periodo di chiusure delle attività di ristorazione si era vista una tale diffusione del servizio di food delivery nelle case degli italiani. Un business enorme, che coinvolge una manciata di aziende che detengono il monopolio del settore, come Just Eat, Deliveroo e Glovo. Un lavoro che nasce senza garanzie contrattuali, ma di solito con partita iva o ritenuta d’acconto. A tal proposito è stata fatta una proposta di contrattualizzazione della categoria, che se a prima vista sembra garantire finalmente una maggiore sicurezza ai riders, si rivela essere un semplice specchietto per le allodole. Proprio per questo la UGL rider ha organizzato una mobilitazione nazionale. Vediamo i motivi.
I motivi della mobilitazione indetta da UGL
La UGL ribatte a tutti i punti del nuovo contratto, che sembrano promettere migliorie ma che invece non porterebbero giovamento alla categoria. Secondo quanti riportato nella locandina della manifestazione infatti, non sembra esserci né maggiore sicurezza né maggiori tutele, oltre al fatto di non poter scegliere liberamente la turnazione come avveniva prima. Inoltre ci sarà un forte ribasso del guadagno dovuto alla paga oraria fissa che prende il posto del rimborso per ogni singolo ordine consegnato nell’arco del turno. Questi ed altri temi saranno affrontati durante la manifestazione nazionale, che si terrà a Roma martedì 30 marzo dalle 10.00 alle 13.00, con punto d’incontro in Piazza Montecitorio
Cronaca
La licenza ha perso di valore

Stefano Avenati, di 72 anni, gestore di un’edicola a piazza del Pigneto insieme al fratello Maurizio, ha deciso di vendere l’attività dopo 40 anni. “Sto qua da 40 anni, ma ora non ce la faccio più. Voglio vendere, andarmene in pensione”, ha dichiarato il titolare, che ha appeso un cartello “Vendesi”. Nonostante la richiesta iniziale di 40mila euro, ha ridotto il prezzo a 18mila, sperando di trovare un acquirente.
Difficoltà nel Mercato
Stefano ha raccontato che alcuni potenziali acquirenti sono stati solo una perdita di tempo. “Qualche settimana fa abbiamo toccato il colmo, quando un padre è venuto con il figlio… Mi sono cadute le braccia”. Oltre a questa situazione, il business è complicato da fattori economici e burocratici, come la recente circolare ministeriale che ha limitato le attività di distribuzione di certificati anagrafici, una fonte di reddito per i giornalai.
Situazione Generale del Settore
Nel contesto più ampio, la realtà dei giornalai è difficile, con similitudini riscontrabili anche in città diverse come Roma e Rieti. “La Tirreno Press mi impone 40 euro di sanzione per ogni giorno di ritardo nei pagamenti”, ha lamentato Stefano. La stessa società ha annunciato la sospensione della distribuzione dei giornali in 18 edicole in 15 comuni, una decisione motivata da esigenze di natura economica. “Nessuno ci dà una mano, nemmeno nel pubblico. L’impressione è che ci vogliano vedere tutti chiudere”, ha concluso Stefano, rimarcando il suo impegno nel lavoro.
Cronaca
Rinuncia a una casa a favore dei religiosi, tuttofare sotto processo per circonvenzione

Un uomo è stato rinviato a giudizio dopo essere accusato di aver raggirato una vittima con la quale ha instaurato una relazione di fiducia. Il sospettato avrebbe convinto la persona a donare ‘case, soldi e gioielli’, approfittando della sua buona fede e delle sue emozioni.
La vicenda ha sollevato preoccupazioni riguardo a come le truffe sentimentali possano portare a gravi perdite economiche e personali. Le autorità giudiziarie ora procederanno con il processo per fare chiarezza su questa inquietante situazione e rendere giustizia alla vittima coinvolta.
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