Cronaca
BASTOGI Botte al teste nel processo per farlo ritrattare: arrestati

BASTOGI Botte al teste nel processo per farlo ritrattare: arrestati.
BASTOGI Botte al teste nel processo per farlo ritrattare. Una volta centrato quest’obiettivo, non si sono però fermati. Anzi, hanno continuato a vessare la vittima per farsi ‘risarcire i danni’. In 4 sono stati così individuati dalla Polizia, che ha comminato loro altrettante misure cautelari. Tutto è cominciato lo scorso settembre: un uomo, che avrebbe dovuto testimoniare contro una donna accusata di spaccio, si è visto comparire davanti casa i di lei familiari. Dopo averlo fatto uscire con una scusa, lo hanno picchiato e accusato di essere un ‘infame’. Nei giorni successivi, la vittima, per sottrarsi ad ulteriori ritorsioni, ha provato a cambiare. Neanche questo però è bastato a scoraggiare i congiunti della donna. I quali, anzi, hanno iniziato a prendersela con quelli dell’uomo. Che è stato minacciato persino il giorno del processo, nei corridoi del Tribunale. Esasperata, la vittima ha deciso così di far contenti i suoi aguzzini e in aula ha smentito ogni sua precedente dichiarazione. Vicenda chiusa? Neanche per idea. Gli stessi gli si sono infatti ripresentati richiedendogli un risarcimento in denaro e picchiandolo con una mazza da baseball. A questo punto, l’uomo si è rivolto agli investigatori del XIII Distretto Aurelio, cui ha raccontato tutta la vicenda. Al termine degli accertamenti, gli agenti hanno individuato i responsabili: oltre alla 45enne accusata di spaccio, 2 romani di 32 e 26 anni e un 22enne marocchino. La donna e il 26enne sono finiti in carcere, mentre per gli altri due sono scattati i domiciliari. Per tutti l’accusa è aver contravvenuto all’art 611 del Codice Penale.
Cronaca
Unicusano falsifica titoli per il concorso da professore: patteggia 4 mesi

#UniversitàInCrisi Hai mai immaginato che qualcuno potesse ingannare l’intero sistema accademico? Scopri i dettagli di questa truffa sbalorditiva che ha fatto tremare Roma!
La Scoperta Inaspettata
Immagina di essere in un tranquillo polo universitario, quando improvvisamente emerge una storia da film: una donna di 36 anni è stata sorpresa durante routine controlli amministrativi. Aveva audacemente dichiarato di aver superato esami che, in realtà, non aveva mai nemmeno affrontato. Un segreto che ha resistito per chissà quanto tempo, fino a quando gli ispettori non hanno iniziato a scavare!
I Dettagli della Truffa
Ma come ha fatto a sfuggire così a lungo? Fonti interne rivelano che la donna aveva manipolato documenti e dichiarazioni, fingendo successi accademici per chissà quali vantaggi. Ora, con la denuncia alla procura di Roma, questa vicenda sta attirando l’attenzione di tutti, lasciando tutti a chiedersi: quante altre storie del genere sono nascoste negli atenei? Non perdere l’occasione di approfondire questo mistero!
Cronaca
Ragazza morta dopo volo dall’ex molino: indagini per omicidio colposo

#MorteMisteriosa: Scopri i segreti di una caduta fatale in una fabbrica abbandonata!
L’Indagine Parte da un’Ombra di Colpa
La procura di Roma ha ipotizzato il reato di omicidio colposo per indagare sulla tragica morte di Carlotta C., una studentessa di 19 anni. Tutto è iniziato quando la giovane è precipitata dal settimo piano di un’ex fabbrica, l’antico molino Agostinelli, chiuso da vent’anni e situato in una zona periferica di Roma. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i fatti, con l’obiettivo di conferire l’autopsia e sequestrare il cellulare delle sue amiche, che erano con lei durante la visita. Al momento, non ci sono indagati ufficiali, ma il mistero intorno a questa incursione in un luogo così pericoloso sta alimentando le prime domande.
L’Allarme e il Pericolo Nascosto in un Edificio Dimenticato
A dare l’allarme sono state proprio le tre amiche di Carlotta, che si trovavano con lei sabato pomeriggio in quel labirinto di rovine. L’ex molino è un posto fatiscente, preda di vandali e incuria, con pavimenti dissestati e feritoie che rendono ogni passo un rischio mortale. Sembra che Carlotta sia caduta in una di queste trappole, e nonostante l’arrivo rapido dei soccorsi, per lei non c’era più nulla da fare. Gli inquirenti ora si chiedono: cosa ha spinto un gruppo di giovani a esplorare un sito così instabile, dove il pericolo è dietro ogni angolo?
Le Passioni Segrete e le Domande Senza Risposta
Carlotta C. era appassionata di writer e “urbex”, il turismo estremo dei luoghi abbandonati, e forse proprio queste inclinazioni l’hanno portata in quel sito, un tempo meta preferita da artisti di strada e avventurieri. L’indagine procederà passo dopo passo: prima per chiarire le cause della caduta, poi per individuare eventuali responsabilità, inclusa la mancanza di vigilanza adeguata sull’edificio. Ma cosa nascondeva davvero quel gigante di cemento, e quali segreti potrebbero emergere dalle testimonianze? Le risposte potrebbero rivelare molto di più di quanto sembri.
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