Cronaca
MONTI 31enne precipita dalla finestra di un B&B e muore

MONTI 31enne precipita dalla finestra di un B&B e muore.
MONTI 31enne precipita dalla finestra di un B&B e muore. Si tratta di una donna di origine americana, in vacanza nella Capitale. La tragedia si è consumata alla mezzanotte circa di domenica 11 aprile, in una struttura ricettiva di via Merulana. La donna si trovava al sesto piano, quando è volata giù per diversi metri. A trovarne il corpo senza vita, nel cortile interno, alcuni residenti, che hanno subito allertato il NUE 112. Giunti sul posto, i sanitari non hanno potuto far niente per salvarla. Gli uomini della Polizia di Stato e della Scientifica si sono occupati dei rilievi e degli accertamenti. A quest’ultimo proposito, avrebbero anche ascoltato alcuni degli abitanti presenti. Sull’episodio indaga la Procura di Roma, in costante contatto con l’ambasciata USA. Il lavoro degli inquirenti si svolge a tutto campo, senza tralasciare alcuna ipotesi. Per fare chiarezza, il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della donna, attualmente riposto in obitorio. La stanza dove la 31enne alloggiava è stata invece posta sotto sequestro.
Cronaca
Dallo spaccio al gioco d’azzardo: arrestati i pusher di San Giovanni

Sgominata dai carabinieri un’organizzazione dedita alla consegna a domicilio di crack e cocaina. Sono state eseguite sei misure cautelari nei confronti dei membri del gruppo, noti per il loro operato nel mercato illegale della droga.
Operatività e raggiungimento dell’obiettivo
Le indagini hanno rivelato che i capi dell’organizzazione comunicavano gli ordini attraverso una chat denominata ‘Centrale dello spaccio’, evidenziando un modus operandi ben organizzato e coordinato. L’operazione ha portato alla luce un sistema capillare di distribuzione della droga, con richeste soddisfatte in tempi brevi grazie all’efficienza dei membri coinvolti.
Le autorità continuano a monitorare la situazione per prevenire ulteriori attività illecite e garantire la sicurezza pubblica.
Cronaca
Una reazione inaspettata durante una discussione

L’orrore domestico si è concluso con una condanna a nove anni e tre mesi per un cameriere di quaranta anni, imputato di aver inflitto violenze inaudite alla sua compagna nel tribunale di Tivoli. Il giudice ha inflitto una pena superiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero, evidenziando l’uso di metodi brutali come “le botte con le scarpe antinfortunistiche” e “il coltello alla gola”.
I FATTI
Le violenze si sono verificate in un contesto di assoluta sottomissione. La vittima, spesso costretta a medicarsi da sola, ha descritto un ambiente in cui ogni pretesto poteva scatenare l’inferno, anche un semplice errore in cucina: in un’occasione, l’aguzzino le ha lanciato il sugo addosso per poi afferrarla per i capelli. Gli aggressivi atti includevano “sedie spaccate sulla schiena” e minacce di morte, anche per la figlia minorenne dell’uomo.
Durante le udienze, è emerso come molte ferite inflitte abbiano causato danni permanenti, inclusi problemi di udito e di deambulazione. L’avvocato della vittima ha sottolineato l’indole malvagia dell’imputato, il quale “trovava appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna”.
Il Processo e la Sentenza
Il racconto della vittima in aula ha messo in luce l’estrema sofferenza vissuta nel corso di un anno di maltrattamenti. Al termine del processo, la donna ha manifestato un “senso di conforto per quel pronunciamento,” sottolineando che “è stata fatta giustizia”, grazie anche al sostegno ricevuto dal pool antiviolenza del commissariato di Tivoli.
La sentenza rappresenta un importante passo verso la giustizia in casi di violenza domestica, con la conferma di tutti i reati contestati e l’auspicio che la vittima possa finalmente guardare al futuro con maggiore fiducia.
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