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Rebibbia: Aumentano i contagi in carcere. 54 detenute positive, casi anche tra gli agenti

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Rebibbia: Aumentano i contagi in carcere. 54 detenute positive, casi anche tra gli agenti

Non accenna ad arrestarsi il focolaio covid creatosi nel carcere femminile di Rebibbia. Positive 54 detenute

A queste si sarebbero aggiunti 6 agenti. Lo riferisce il segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria: “Il virus è tornato nel carcere femminile di Rebibbia. Alla luce di ciò potrebbero non bastare i posti in isolamento sanitario. Allo stato attuale si sta valutando la possibilità di uno sfollamento. Si tratta del carcere femminile più grande d’Europa ed è fondamentale evitare il propagarsi del contagio. Bisogna tutelare i detenuti, ma anche il personale e le loro famiglie. Oltretutto risulta necessario monitorare i contagi con frequenti tamponi molecolari”.

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Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.

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Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.

Un giovane di 17 anni è stato accoltellato a Roma, con le indagini in corso sull’incidente avvenuto a piazza Testaccio. L’aggressore è stato descritto come un coetaneo esterno al centro di formazione professionale frequentato dalla vittima. Secondo un testimone, la lite sarebbe iniziata a scuola e si sarebbe poi trasferita in piazza, culminando con l’aggressione. Attualmente il ragazzo ferito si trova ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita presso l’ospedale San Camillo. La madre della vittima chiede giustizia e si concentra sugli elementi esistenti, evitando di aggiungere nuovi dettagli.

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Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.

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Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.

Il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ribadito il rifiuto dei sindaci alla realizzazione di depositi per scorie nucleari nella Tuscia durante una riunione. La Sogin, società incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato potenziali siti in 14 comuni della zona, ma i primi cittadini si oppongono attivamente a questa possibilità. Romoli ha annunciato la costituzione di un team di esperti per dimostrare l’inadeguatezza dei terreni e la sismicità della zona. La difesa della Tuscia è considerata una responsabilità condivisa e nove comuni hanno già espresso un parere negativo sull’ipotesi dei depositi.

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