Coronavirus
Zingaretti: “Vaccini anche a Pasqua. Dati iniziano a essere positivi”
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Zingaretti, governatore del Lazio, rassicura sul proseguimento della campagna vaccinale anche durante le festività pasquali.
Zingaretti, in visita all’hub alla Nuvola, all’Eur, ha annunciato che saranno circa 50mila le dosi inoculate nelle prossime 48 ore. “Oggi – ha spiegato – era doveroso essere vicini a coloro che stanno vaccinando. Ciò per dare un segnale che la campagna non si ferma. I dati iniziano a essere positivi, a conferma che il vaccino funziona e che è l’arma più potente che abbiamo per sconfiggere il Covid“. Sui contagi: “Tra gli operatori sanitari sono crollati. Dal 6,9% di positivi registrati a gennaio, siamo passati all’1,8% di marzo. Siamo molto avanti anche con gli over 80 e stiamo prenotando la fascia 67-68 anni“. “La situazione – prosegue – è in miglioramento. Ciò vuol dire che in estate il tasso di mortalità calerà e anche di molto. Questo non significa però che sia finita, viste anche le varianti, ma ci spiega che se continuiamo a vaccinare e aumentiamo le somministrazioni, possiamo costruire una speranza per il nostro paese“. Sulle dosi: “Confidiamo che gli arrivi vengano rispettati e che ci siano nuovi vaccini, per arrivare a livelli ancora più alti. Al momento siamo ad una media di 27mila al giorno, ma potremmo farne molti di più. Appena arriveranno nuove dosi, saremo pronti a farle. Già oggi potremmo triplicare le somministrazioni. Se ce ne fossero di più, potremmo aumentare anche il numero dei centri vaccinali“.
A fare un pò di chiarezza sui numeri, interviene poi l’Assessore alla Sanità D’Amato: “Per arrivare all’obiettivo indicato dal premier Draghi, servono per l’Italia 15 milioni di dosi al mese, di cui 1,5 milioni per il Lazio. Al momento ne arriva circa la metà. Quando arriveranno queste dosi, potremo dire che l’obiettivo è raggiungibile. Più dosi arrivano, prima arriviamo all’immunità di gregge. Noi siamo pronti a farne 60mila al giorno. Ma, da quello che ho sentito, non mi sembra che ad aprile ci sia questa possibilità“.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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