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Giochi di strategia: il blackjack non è soltanto fortuna. Ecco alcuni consigli

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Giochi di strategia: il blackjack non è soltanto fortuna. Ecco alcuni consigli

<strong>Blackjack – Nel sentire comune, qualsiasi gioco da casinò è legato sempre e soltanto a un aspetto: la sorte. È infatti il caso che, secondo la larga maggioranza delle persone, domina incontrastato fra le mura di un casinò, o più in generale nei giochi in esso più tradizionalmente praticati.  Non è di certo un’affermazione radicalmente sbagliata: il successo del casinò e dei giochi da esso proposti, anche nella loro versione online, sta proprio nella casualità insita in questi, cosa che in teoria rende qualsiasi giocatore capace di avere successo esattamente quanto qualsiasi altro.

In realtà, invece, la teoria si scontra con la pratica, nella quale molti giochi presentano dei margini di studio e miglioramento che, se conosciuti, sono capaci di dare un vantaggio inestimabile nei confronti di chi ne sia all’oscuro. Fra questi, l’esempio per eccellenza è senz’altro il blackjack.

Le regole del Blackjack

Il blackjack infatti, contrariamente a quanto normalmente non si pensi, è forse quello fra i giochi da casinò che è meno influenzato dalla casualità, per quanto naturalmente questa giochi un ruolo comunque importante. Ma il gioco, per la sua stessa natura, si presta particolarmente ad un approccio di tipo strategico. È necessario, ovviamente, possedere una buona comprensione delle meccaniche di base, cosa facilmente raggiungibile acquistando dimestichezza con le regole del blackjack.

Il gioco si basa su un valore numerico assegnato ad ogni carta: nel corso del gioco, il banco e il giocatore pescano le carte con lo scopo di comporre e non superare la somma di 21 punti, cifra che ha dato il nome ai più risalenti antenati europei del gioco. Superare la somma di 21 punti fa perdere la mano, che invece verrà vinta da chi più si è avvicinato alla cifra obiettivo.

Già da una descrizione sommaria del gioco è facile intuire come, col progredire delle decisioni, aumenta il valore strategico di ogni scelta compiuta: ogni pescata che si succede, infatti, avvicina alla cifra bersaglio, ma allo stesso tempo fa aumentare il numero delle carte che potrebbero farla superare, perdendo così la mano. Questa particolarità è alla base di una nota vicenda di cronaca accaduta in tempi ormai abbastanza distanti, ma che continua a godere di fama intramontabile grazie alle numerose trasposizioni in film e libri: la vicenda del MIT Blackjack Team.

In buona sostanza, si trattava di un gruppo organizzato di studenti universitari statunitensi che, attraverso il conteggio delle carte, è stato in grado di ottenere successi reiterati a vari tavoli di blackjack. Il gruppo, ben conscio della componente strategica del gioco, aveva infatti elaborato un sistema di conteggio delle carte sulla base del quale prendere le decisioni una volta seduti al tavolo, sistema rivelatosi più che funzionante.

Ovviamente la pratica è vietata dai casinò, ma la vicenda è un’ottima testimonianza di come un approccio strategico al blackjack possa determinare un importante vantaggio. Fuori dai casi di conteggi delle carte, ad ogni modo, esistono naturalmente altre strategie che, se correttamente messe in pratica, possono fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta.

L’importanza del calcolo nel gioco del Blackjack

Il blackjack è infatti uno dei giochi dove hanno maggior peso i calcoli probabilistici, e le guide applicate alla materia sono facilmente reperibili anche online. Il senso della strategia, in questo caso, sta nel memorizzare la convenienza statistica del chiedere o meno un’altra carta dato il punteggio raggiunto in un determinato momento e le carte che lo compongono: infatti, gli elementi noti permettono di calcolare quanto sia probabile che la carta successiva faccia o meno superare la somma di 21 punti.

La strategia si avvantaggia del fatto che nel gioco le carte in mano, le proprie e quelle del banco, sono conosciute: è quindi intuibile come, se sono già state consegnate più carte dal medesimo valore, quello stesso valore abbia meno probabilità di essere nuovamente pescato.

Lo stesso ragionamento viene applicato quanto ci si avvicina alla soglia dei 21 punti: sapendo che alcune carte non possono essere pescate, in quanto già in possesso, è possibile escludere dai calcoli alcuni valori. In entrambi i casi, la scelta da compiere in un determinato momento è espressa in termini probabilistici, e riuscire a padroneggiare con dimestichezza un approccio del genere è in grado di incidere notevolmente sull’esito delle partite.

Naturalmente, l’esito di qualsiasi mano è in ultima analisi affidato al caso: per quanto precisa una previsione possa essere, si baserà sempre e solo su calcoli probabilistici, quindi senza alcuna garanzia di successo. Ciononostante, si tratta indubbiamente di un approccio strategico al gioco che vale la pena sviluppare.

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