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Cronaca

Caso Cucchi, condannati a 13 anni in appello i due carabinieri accusati del pestaggio

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Caso Cucchi, condannati a 13 anni in appello i due carabinieri accusati del pestaggio

La decisione presa oggi dalla Corte di Assise d’Appello di Roma

Caso Cucchi. I Giudici della Corte di Assise D’Appello di Roma hanno deciso di condannare i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro a 13 anni per omicidio preterintenzionale per il pestaggio effettuato ai danni di Stefano Cucchi. Sconto di pena invece per il carabiniere Roberto Mandolini, che è passato da 4 anni e mezzo a 4 anni. Confermata invece la condanna per Francesco Tedesco a due anni e sei mesi: entrambi erano accusati di falso.

Il commento di Ilaria Cucchi

Soddisfatta della sentenza Ilaria, la sorella di Stefano, che in questi anno non ha mai smesso di combattere per sapere la verità sulla morte del fratello. “Il mio pensiero va a Stefano e ai miei genitori che oggi non sono qui in aula. E’ il caro prezzo che hanno pagato in questi anni“. Anche l’avvocato Stefano Maccioni, parte civile nel processo e legale dei genitori di Stefano Cucchi, dopo la sentenza ha rivolto un pensiero per la famiglia del ragazzo: “La mamma di Stefano, la signora Rita Calore, ha pianto non appena ha saputo della sentenza. L’ho sentita la telefono. E’ un momento di grande commozione. Dopo 12 anni la lotta non è ancora finita. Siamo comunque pienamente soddisfatti della decisione di oggi della corte d’appello“.

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Auto finisce in fontana a Casalpalocco: conducente illesa, forse per distrazione

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Auto finisce in fontana a Casalpalocco: conducente illesa, forse per distrazione

#HaiMaiVistoUnAutoInFontana 😲? Una donna di 56 anni finisce con la sua Toyota Yaris in una fontana di Roma, in una scena da film che lascia tutti a bocca aperta! #IncidenteBizzarro #RomaCuriosità

La Scena Incredibile dell’Incidente

Immaginate di svegliarvi all’alba e scoprire una macchina immersa nell’acqua di una fontana: è esattamente ciò che hanno trovato gli agenti della polizia locale di Roma. La Toyota Yaris era bloccata nella vasca della fontana di Casalpalocco, all’incrocio tra via Eschilo e piazza Fonte degli Acilii, con lo sportello spalancato. La conducente, una donna di 56 anni, era già fuori, dolorante ma fortunatamente senza ferite serie, e è stata subito portata in ospedale in codice giallo.

Come È Successo Questo Sconvolgente Episodio?

L’incidente è avvenuto intorno alle 6 del mattino del 22 aprile in via Eschilo, una strada chiave nei quartieri residenziali di Casalpalocco e Axa, che collega al centro di Roma. Gli agenti stanno ricostruendo i dettagli: l’auto avrebbe urtato il parapetto della rotonda, slittato sull’erba, colpito il bordo della vasca e infine precipitato dentro, senza rovesciarsi. Le telecamere della zona potrebbero rivelare tutto, e secondo le prime ipotesi, un guasto meccanico potrebbe essere il colpevole.

Non È la Prima Volta: Una Serie di Misteri Stradali

Ma ecco il colpo di scena: non si tratta di un evento isolato! La donna, nonostante il caos, ha persino provato a manovrare l’auto all’interno della fontana per uscire senza bagnarsi, prima dell’arrivo dei soccorsi. Eppure, incidenti del genere sono già successi in queste rotonde, nonostante i parapetti e le protezioni, lasciando tutti a chiedersi: cosa sta succedendo sulle strade di Roma? 😱

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Arresti nella Curva Sud della Roma. Operazione della Polizia

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Arresti nella Curva Sud della Roma. Operazione della Polizia

La polizia ha arrestato 3 esponenti della Curva Sud della Roma.

Nella mattinata odierna, all’esito di una articolata e complessa attività di indagine condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la DIGOS e la SQUADRA MOBILE della Questura di Roma hanno eseguito l’Ordine di esecuzione di Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale Ordinario di Roma – Sezione GIP, a carico di tre esponenti del sodalizio ultras romanista “Gruppo Quadraro”, che occupa la parte centrale del secondo anello della Curva Sud dello Stadio Olimpico.

Due degli indagati sono stati rintracciati presso le proprie abitazioni e sottoposti a perquisizione personale e domiciliare ex art. 352 co. 2 c.p.p., mentre un terzo soggetto era già detenuto per altra causa ed il provvedimento è stato notificato presso la Casa Circondariale presso cui è ristretto.

Tutti gli indagati – già sottoposti ad interrogatorio preventivo ex art. 291 co. 1 quater c.p.p. il 7 aprile u.s., quando si sono avvalsi della facoltà di non rispondere – sono ritenuti responsabili del reato di cui agli articoli 61 nr. 11-sespties c.p. e 73, co. 1 d.P.R. 309/1990, due di loro anche con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, poiché, in concorso tra loro e con altri soggetti, illecitamente effettuavano numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina in occasione degli incontri di calcio casalinghi disputati dalla società A.S. Roma presso i bagni della Curva Sud dello Stadio Olimpico fino a maggio 2024.

Le indagini, condotte dalla DIGOS, hanno interessato numerosi incontri di calcio disputati dalla squadra giallorossa allo Stadio Olimpico nel corso del Campionato di Serie A 2024/2025, a partire da gennaio 2024.

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